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GIORNALI LOCALI. Ripensarne il ruolo ed innovare. una riflessione "Charlie" newsletter sull'informazione del "Post"

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E quindi, la stampa locale? Un po' di anni fa, a riflessioni e preoccupazioni sul "futuro dei giornali" già avviate, circolò per un po' la tesi che "a salvare i giornali sarà l'informazione locale": è un tic che si ripete spesso, quello di individuare di volta in volta una singola cosa che debba salvare tutto quanto, e fa parte a sua volta dei meccanismi dell'informazione. Ma esagerazioni a parte, il ragionamento era che con lo sviluppo dell'informazione continua e globale che faceva perdere senso e ruolo alle testate maggiori e alla carta, quello che sarebbe mancato sarebbe stata un'informazion

DAL PAESE DOVE COMANDANO LE DONNE. Echi e storie

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  La brigantessa Francesca Cerniello rappresenta una delle figure più controverse della storia moderna di Altavilla Silentina   1799: “Le donne altavillesi presto si armarono di roncole, schidioni , scuri e mortai”, narrano le cronache, ed andarono a combattere contro la banda sanfedista che voleva prendere il paese dalla parte del bosco “Foresta”. Il resto della storia veniva raccontato ogni anno da una bella rievocazione storica. Sì, perché Altavilla (che, detto incidentalmente, è il mio borgo natale) è un paese tradizionalmente matriarcale. La storia delle donne protagoniste comincia ancora da più lontano. Da quelle antenate che fortunosamente scampate alla strage ordinata, del 1246, da Federico di Svevia, e che ripopolarono il paese dopo che i maschi – uomini: e bambini – furono tutti passati per le armi. Ci volle allora davvero una gran forza per far ripartire la vita nel nostro paese e – probabilmente – da quella terribile prova viene la straordinaria forza e tenacia delle nostre

ALTAVILLA. Castelfranco Emilia, il sindaco Giovanni Gargano ha origini altavillesi. E' il nipote del celebre "Massaro 'Argano".

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Giovanni Gargano, 50 anni, è il sindaco di Castelfranco Emilia, oltre 30 mila abitanti, nel modenese. Nasce da una famiglia di emigranti altavillesi prima a Krefeld, Germania, poi dalla seconda metà degli anni Settanta, come molti passati in Emilia, attirati dal boom della ceramica. Il sindaco è colpito dalle manifestazioni di stima ed affetto che arrivano dal paese dei suoi genitori e quasi si schernisce: “Ciò che faccio non è altro il mio dovere, nulla di straordinario. Servo la mia comunità al meglio che posso. Il “sapore” di Altavilla mi fa rivivere le emozioni della mia infanzia. A presto, direttamente ad Altavilla”. Giovanni è il nipote del “Massaro ‘Argano”, un bracciante analfabeta ma che dettò ad una nipote una ricca raccolta di poesie e racconti popolari poi raccolti in un libro e riprodotti sulle mura del centro storico. La vita di Giovanni, oggi sindaco con il Pd e altre due liste civiche, comincia e si svolge nel mondo dell’attivo volontariato emiliano. Ricev

SACCO. IL PAESE SALERNITANO DEI PARTIGIANI. NICOLA MONACO E GLI ALTRI

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 https://www.patriaindipendente.it/idee/cittadinanza-attiva/nicola-monaco-e-gli-altri-partigiani-di-sacco/ Natalia Marino Silvio Masullo, “Sacco e saccaritudini. Il partigiano Nicola Monaco e altri sacchesi”, edito da Print Art con il patrocinio del Comune del salernitano La targa dedicata a Nicola Monaco nel cuneese, scoperta lo scorso 25 aprile durante la marcia “Camminando liberi” Capita che piccoli libri indagando nella storia recente riescano a realizzare dei prodigi. Per esempio, restituire a un’intera Comunità un passato glorioso, eppure per decenni misconosciuto o relegato nelle targhe apposte in vie e piazze, e concorrano a costruire una memoria democratica capace di agire nel presente e aprire nuove prospettive al futuro. Questo è accaduto con Sacco e saccaritudini. Il partigiano Nicola Monaco e altri sacchesi , edito da Print Art con il patrocinio del Comune di Sacco, nel salernitano. Nell’autore Silvio Masullo, segretario generale del Co

VIBONATI. Franco Brusco, una vita da libero

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  Brusco, terzo a destra, con "sodali" politici del territorio Il politico di Vibonati raccontato attraverso la sua passione per lo sport e per la libertà Giocava da libero Franco Brusco, quando si pagava gli studi superiori con la sua attività di calciatore nelle categorie semiprofessionistiche, nel Gelbison Vallo e nei dintorni. Alla prima laurea, in lettere, ci arriva insegnando contemporaneamente nei paesini più impervi tra il golfo di Policastro e la Calabria. Quando arriva ad insegnare nei licei classici si fa prendere dalla sirena della politica e torna nella scuola media del suo paese. Una storia che a scriverla servirebbe la penna di Osvaldo Soriano. La seconda laurea, in giurisprudenza, l’agguanta con rabbia quando “purtroppo è in voga la caccia ai socialisti”- come amaramente ricorda - ed un giudice della zona si applica a chiudere certi conti in sospeso che riteneva di avere con chi si era opposto al suo strafare. Qui avremmo dovuto affidarlo minimo ad un Leona

Paestum 1947, giovani ebrei sopravvissuti lager fanno tappa per Israele

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    Costò tre giorni di prigione nella caserma dei carabinieri di Capaccio il passaggio per Paestum dell’espatrio in Israele degli ebrei sopravvissuti allo sterminio nazista. “Cinquanta ragazzi fece imbarcare Ada Sereni con il gruppo di Aliàh Bet arrivò il 17 settembre del 1947. Furono le piste di atterraggio che gli americani avevano creato per rendere più agevole il loro sbarco dell’8 settembre 1943 ad incuriosire gli uomini e le donne del nascente stato di Israele che organizzavano i viaggi clandestini dei sopravvissuti dai lager tedeschi. “Notammo l’aviopista di Seliano passando dal mare”, raccontava la Sereni. Non c’era la pineta e dal litorale si vedeva tutta la zona intorno ai templi. La circostanza fondamentale era anche quella che arrivare da queste parti e fingersi turisti interessati all’archeologia era un’ottima copertura per sfuggire alla repressione feroce degli inglesi . La Sereni, che tutti abbiamo conosciuto per lo sceneggiato “Exodus” da pochi giorni trasmesso dalla R

PERTOSA. Ebrei rifugiati nelle grotte durante la seconda guerra mondiale , c'è ancora mistero

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  Un nome: Jakob Spier, un numero, 462, e stelle di Davide. E date fissate al 1944 e 1945. Scritte riscoperte per caso dentro le grotte di Pertosa. Nomi e alcune stelle di David: tracciate a penna, perfettamente leggibili, scritte con forza su una pagina di pietra. "Graffiti" non sfuggiti alle guide turistiche che il complesso speleologico lo conoscono a menadito anche per averci trascorso una buona parte della loro vita lavorativa. E poi una frase, in ebraico, Oltre alle stelle d’inchiostro e alle firme vi è anche una frase in ebraico, alcuni israeliani, in visita alle Grotte, l’hanno tradotta, e dice “Questa valle è bella, ma quella che ci aspetta lo è ancora di più“. O furono gli ebrei fatti scappare dal campo di concentramento di Campagna che avevano trovato quell'insperato nascondiglio? Le notizie storiche dicono che tutta la zona nel 1943 è stata bombardata: il 9 settembre un bombardamento alleato contro le difese tedesche di Kesselring si concentrò

ALTAVILLESI DOC: ZIO ANTONIO DI VERNIERE DETTO PICCIRILLO

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  Ci teneva solo a ricordare i suoi record, ma non nell’ordine che segue:   60 uova fresche bevute per scommessa in poco più o meno di un’ora e l’essere riuscito ad entrare in Svizzera legalmente ma senza documenti e i cinque figli tutti colti, con laurea, ma rigorosamente alla mano, un’intera guerra   mondiale combattuta senza sparare un colpo. A seguire i suoi meriti nel campo della meccanica agricola, dove fu un innovatore, e la capacità di tenere buoni rapporti con tutti. Ma senza le ipocrisie del commerciante nato, zì ‘Ntonio Piccirillo nato Di Verniere , nell’Altavilla del secondo dopoguerra era uno che, semplicemente era ben disposto verso tutti, e dalla sua libretta piena di carte, sciorinava tessere del Pci e della Dc, della Azione Cattolica e della Cgil. Primo passo indietro: perché l’abbiamo sempre chiamato Piccirillo , tanto che molti hanno sempre ignorato che avesse   un altro cognome? Tutto comincia da Persano, l’attuale zona militare, dove il nostro trascorre la sua inf

SACCO - NOVI VELIA. SESSANTANNI DI MESSE PER DON CARMINE TROCCOLI

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a cura di  SILVIO MASULLO Sessant’anni al servizio del Signore e dei cilentani. Un traguardo significativo per don Carmine Troccoli, rettore del Santuario della Madonna di Novi Velia, ma di riflesso per i suoi parrocchiani e per un intero territorio. Della ricorrenza erano a conoscenza in pochi, anche nel paese natale di Sacco, probabilmente per la sua naturale ritrosia ad atteggiamenti autoreferenziali e celebrativi. “Ci vuole fuoco per essere apostoli. Essendo né caldi né freddi, cioè tiepidi, non si riuscirà mai a niente. Non sarà mai missionario chi non arde di questo fuoco divino” sosteneva il presbitero Giuseppe Allamano, proclamato beato nel 1990 da Papa Giovanni Paolo II. Don Carmine ha sicuramente dato senso e sostanza al suo apostolato. E’ stato innanzitutto un testimone ed interprete illuminato della fede e religiosità popolare. Quella spinta profonda e rivoluzionaria, che ha portato intere generazioni di cilentani a recarsi in pellegrinaggio al Monte Sacro, in un cammino di
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  PARTE DA ACERNO LA VOGLIA DI GRANDE LUCANIA  NEL REGNO DEI BRIGANTI   di ORESTE MOTTOLA Due giovani che si guardano negli occhi. Si prendono per mano. Innamorati. Cercano un ristorante. Indugiano per le stradine del paese. Trovano il panificio col pane più buono del mondo e la pasticceria delle meraviglie. Il bar che prepara una fragolata da sballo. Dietro di loro una montagna con mille e più opzioni per il trekking. E nei boschi l'origano più profumato del Salernitano, le fragoline e tanti funghi porcini. Giù, a qualche chilometro, c'è l'agriturismo con il percorso della salute. Per soggiornare, c'è da scegliere tra quattro alberghi. È questo, a 40 km da Salerno e 26 da Battipaglia, l'Acerno da scoprire. Sì, soprattutto dai più giovani: qui non ci sarà lo chic appeal della Costiera o la consuetudinarietà di qualche altra località marina. Per tutti Ma pensare che questa sia una località adatta solo a chi abbia un'età non più verde, sinonimo di tanta voglia di