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Visualizzazione dei post da marzo, 2022

MISTERO NAPOLETANO ALL’ORIGINE DELLA SCOMPARSA DI ETTORE MAJORANA. UNA RAGAZZA SALERNITANA CHE GLI PIACE

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Sparì dal mondo in un giorno di marzo, Ettore Majorana, facendo perdere ogni sua traccia.  U n viaggio in nave da Napoli (dove aveva la cattedra all’Università) a Palermo. Certa è la partenza, molti dubbi ci sono sul ritorno, forse con in mezzo un tuffo suicida. Che fine fece lo scienziato nucleare e cattedratico all’università di Napoli? Da allora questo è il più celebre dei gialli italiani . L’unica cosa certa è che 84 anni fa, il giovane, aveva solo 32 anni, sparì dal mondo in un giorno di marzo. Scrittori, a cominciare da Leonardo Sciascia, e fior di scienziati hanno formulato varie ipotesi.  Hanno detto la loro perfino i magistrati. Nel 2015 la Procura di Roma si pronuncia così: "Si allontanò volontariamente, si può archiviare il caso" Per Procura Roma: era vivo e viveva in Venezuela Le tracce dello scienziato, tra i ragazzi di via Panisperna, sono state trovate nella città venezuelana di Valencia dove avrebbe vissuto sicuramente tra il 1955 e il 1959. In Venezuela si sa

I MODERNI. Alfonso Natella, Diogene di Salerno, momentaneamente esiliato a Paestum A Ponte Marmoreo continua la sua attività di pensatore e artista

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  In questo periodo “esiliato” a Paestum, Alfonso Natella, (nella foto) è oggi pensatore politico e intagliatore, due attività che a pensarci distanti non sono. “Mi sento come Diogene. Voglio capire cosa succederà intorno a me, e se possibile, dare una mano a cambiare lo stato delle cose presenti. Impegnato più sul dire che a fare. Nessuno provi a appiccicarmi etichette di buono o cattivo maestro”.  A 70 ARRIVANO I LIBRI CAPACCESI. Alfonso Natella percorre il periplo dei settant’anni di età, prova a fa il punto delle cose che sa con l’appena stampato “Libri Capaccesi”, a latere ci sono le sue mostre d’arte. Il militante e l’agitatore politico, l’artigiano – artista, lo scrittore e il gestore della prima ludoteca salernitana coesistono da sempre in lui. Ah, già, senza dimenticare i sedici anni trascorsi da operatore ecologico, a contatto con i silenzi assordanti delle strade di Salerno. Ha anche introdotto il movimento ambientalista nella nostra provincia, attività della quale non me

ALTAVILLA. Il mio ricordo del professore Ciccio

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Grazie ad Assunta Iannuzzi. Anno scolastico 1975/76 Scuola elementare FALAGATO con il Professore CICCIO Articolo scritto in occasione della sua scomparsa Lo posso chiamare Ciccio, Ciccillo o il professore Ciccio? Noi altavillesi ci dividiamo a seconda del grado di confidenza con il quale chiamavamo Francesco Saponara, maestro elementare e dieci altre cose assieme. Francesco o Franco lo è stato in famiglia. Se n’è andato ad 87 anni, Ciccio, ed il rimpian to è stato davvero generale. Fu educatore moderno e pratico senza averne le prosopopee dei teorici di quelli che inorridivano davanti ad una classe elementare fatta di figli di con tadini; organizzatore culturale del tutto dentro al filone paesan popolare; fu araldo e teo rico della costruzione dell’identità e dell’orgoglio della gente di Cerrelli, di quella che si prese la rivincita rispetto a certe arroganti asprezze della parte “bene” del paese posto in alto; poi fu semplicemente “il professore Ciccio” che amava la musica, la poesia

Sbarco del 1943: “Il generale Clark si sentiva il salvatore delle vestigia di Paestum”. Il professore Mario Mello racconta …

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1943, ci furono forme di intesa tra tedeschi e americani per  tenere fuori le vestigia di Paestum dai bombardamenti dello sbarco di ORESTE MOTTOLA “Si comportava come se Paestum gli appartenesse”. Era il 1981 quando il professore Mario  Mello , negli Usa per organizzare una grande mostra sulla città dei templi, incontra il generale Mark Clark, il comandante dell’operazione Avalanche che dal 8 settembre 1943 mosse da Paestum. I templi con i loro 25 secoli di storia erano il simbolo di una civiltà che esigeva rispetto da ambo le parti. Non avevano problemi i tedeschi, gli scopritori di fatto delle vestigia pestane e gli inventori dell’archeologia moderna. Gli americani impegnarono la Mobil Archaelogical Unit che si distinse per le scoperte del Gaudo e della necropoli di Santa Venere. Si andava all’attacco delle colline circostanti sulle quali i tedeschi si muovevano da padroni. Altavilla Silentina, prima di tutte. I cannoni impegnati furono quelli della Marina e questo contribuì a tenere

Mello, la storia vista attraverso i Templi Il professore racconta la Piana del Sele attraverso i suoi grandi protagonisti

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  articolo pubblicato su “La Città” del 01 ottobre 2020   “Bene Carmelo” era il suo compagno di classe al liceo Palmieri di Lecce poi diventato Carmelo Bene , uno dei più importanti attori teatrali italiani di tutti i tempi. Carmelo che studiava quanto basta e aborriva le esercitazioni di ginnastica, durante i compiti in classe di latino e greco sedeva un banco dietro Mario Mello : «Mi toccava sulla spalla con la coda della penna quando voleva guardare sul foglio della mia versione». Poi Carmelo Bene diventa il grande artista che è stato: «Nella nostra classe nessuno avrebbe scommesso su di lui». Mello , invece, percorre una prestigiosa carriera accademica che lo porterà a diventare ordinario di storia romana tra le università di Napoli e Salerno e autore di innumerevoli saggi sulle religioni classiche, il cristianesimo e la Magna Grecia. «L’unica pagina senza errori è quella bianca», è la più conosciuta delle citazioni di Benedetto Croce e Mario Mello l’ascolta di persona accompagn

PAESTUM. Quando le rose nascevano sui rovi innestati

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articolo di ORESTE Mottola (nella foto, vera rosa coltivata a Paestum) "Se già non fossi al termine del mio lavoro canterei i rosai di Paestum che producono due volte all'anno ”, scrisse Virgilio nelle Georgiche. Già, a trovarle ora quelle rose, scomparse da secoli. Ogni tanto c’è un progetto, quando della Soprintendenza e quanto del Parco del Cilento, ma della vera rosa bifera non v’è traccia. Una svolta in questa ricerca, con la sorpresa degli addetti ai lavori, la stanno facendo vivere un accreditato ricercatore dell'Università di Salerno, Fernando La Greca, ed un'esperta coltivatrice di rose, seppure per hobby, che hanno prima formulato e poi dimostrato un'ipotesi rivoluzionaria sulla scomparsa delle rose cantate da Virgilio. Esse erano prodotte, da espertissimi coltivatori, partendo da innesti sui rovi. Quello che ne veniva fuori era un ibrido, da qui la scomparsa della varietà, a causa dell'allontanamento forzato dalla zona. La prima rosa è già prodotta

CARILLIA. I primi quarant’anni altavillesi dell’avvocato Buonaventura Rispoli

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  I primi quarant’anni altavillesi dell’avvocato Buonaventura Rispoli Bonaventura Rispoli; 1935/2012 . Era in vita l'avvocato quando gli dedicai questo articolo. Oggi lo ripropongo senza cambiarne una virgola La verità messa giù semplice è che alla fine degli anni Sessanta i Rispoli -  che oggi nella loro azienda di Borgo Carillia producono conserve di pomodori, legumi, frutta sciroppata - quarant’anni fa vennero a rinvigorire l’economia di Altavilla Silentina quando essa era ancora tutta agricola. E che già al padre di Luigi e Buonaventura Rispoli quell’edificio a pianta crociata piacque già solo per questa particolarità architettonica.   LA FABBRICA CHE NON TROVAVA PACE Dopo la morte di De Martino, avvenuta nel 1958, quella fabbrica non trovava pace e non ebbe successo il rilancio fatto dal Concooper, allora una sorta di “Partecipazioni Statali” fatta in casa. Nel nostro paese il settore primario era però a brandelli, con i meloni della varietà “Altavilla” consegnati ad una glor

TRANSUMANZA E NON SOLO. COME NELL’ANTICHITA’ PAESTUM ERA COLLEGATA CON METAPONTO

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  La «Strada degli stranieri», ha origine sul litorale Jonico, all’altezza dell’antica Metapontum e termina a Paestum sul mar Tirreno Dalle nostre parti ne parlava Vito Gerardo Roberto, informatico con tanti altri interessi, da Roscigno. Vito, con mamma spagnola nata nella zona del “Camino” per Santiago di Compostela, agli amici racconta sempre di questa “Trazzera degli Stranieri” che, secondo lui, passa dalle nostre parti e si va a innestare sull’antica viabilità medioevale. Tesi ritenuta ardita dai più e presa sul serio solo da gli  amici di Vito che ne conosco no  il rigore e la serietà da studioso calvinista che il compianto Umberto Eco avrebbe collocato in uno dei suoi romanzi best seller.  L a «Strada degli stranieri» collegava Metaponto a Paestum (Ionio al Tirreno).  T racciata grazie al lavoro appassionato e meticoloso del lucano  Mimmo Saracino, restauratore con la passione della ricerca sull'antica viabilità. La ricerca è stata pubblicata sull’ultimo numero della rivista

PAESTUM/VELIA. L’archeologia romanzata e gli storytelling

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“ L’archeologia romanzata è un bluff” . L’accusa, neanche tanto velata, arriva da Federico L.I. Federico, Libero professionista di Architettura e progettazione, e come apprendiamo dal suo sito su Linkedin: “In possesso di esperienza, risultati e fatturato nel campo del Restauro Monumentale ed Archeologico, nonché dell'Urbanistica. Impegnato e disponibile a formare raggruppamenti professionali per gare e concorsi”. In sintesi, un addetto ai lavori, titolare dello studio “Delta” di Pompei. Federico L.I. Federico procede ad un attacco durissimo contro Massimo Osanna, che è uno dei capi del Mibact, e – in contemporanea, seppure ad interim – anche alla guida delle aree archeologiche di Paestum e Velia. Ora, per queste ultime, le “chiavi” sono state consegnate a Tiziana D’Angelo, che è la nuova direttrice, con un “mandato pieno”. L’architetto di Pompei vuol censurare Massimo Osanna, definito “Il grande comunicatore dei beni culturali” ed il relativo “ticket” che adombra tra Osanna, Diret

Pronti nuovi episodi della fiction di Un posto al Sole, il vigile viene da Sicignano degli Alburni

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Cotugno, il vigile urbano tanto aristocratico quanto impiccione della fiction Rai “Un posto al sole”, è impersonato da Walter Melchionda, da Castelluccio Cosentino piccola borgata di Sicignano degli Alburni. Sono pronti  i  nuovi episodi che i telespettatori vedranno nella nuova stagione televisiva che si è appena aperta. La serie è tra le più seguite. a soap opera più longeva della televisione italiana, quasi sempre si piazza al primo posto nella classifica degli ascolti di Rai 3.  Walter però continua a fare il pendolare, partenza in bus alle 5 di mattina, quando è ancora buio. Non ha mai voluto lasciare il suo paesino che nell'ultimo mezzo secolo è passato da duemila abitanti a poco più di un centinaio. "Siamo più di una Roscigno Vecchia e meno di Pompei". Lui è attore e musicista, in passato è stato operaio in una delle fabbriche del vicino polo industriale di Buccino ed assessore presso il suo comune. “Castelluccio è la mia isola felice dove torno sempre quando non s

PARTE DA SALERNO. Nuova pista ciclabile, più soldi per arrivare fino ad Agropoli

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Non buona la prima. La prima pista ciclabile Salerno – Paestum non fu un successo, mettiamola così. Utile solo per i lavoratori maghrebini che si spostavano tra i bar e i quadrivi della Piana.  U na staccionata in legno, fu  smantellata dalle prostitute, le quali ne hanno fatto un utilizzo più consono ai propri bisogni: accendere dei fuochi durante l’inverno per riscaldarsi. Per i magistrati contabili della Corte dei Conti della Campania l’opera rientra tra i massimi “sprechi” attuati negli ultimi anni nella regione, dodici milioni di euro già spesi. E’ salvo solo il record della più lunga d’Europa. Ora, come direbbe Gino Bartali «L'è tutto sbagliato, l'è tutto da rifare!» . Ed ecco che sul tavolo spuntano altri ventuno milioni di euro da spendere. Arriveranno dal ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Sarà una rete ciclabile intercomunale che partirà sempre da Salerno ma sarà allungata fino ad Agropoli. La proposta, presentata dal comune capofila di Capaccio Paestum i

CAPACCIO. "La casa dei sette omicidi", compie un secolo la strage

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  CAPACCIO.  "La casa dei sette omicidi", compie un secolo la strage  Nelle foto:  "la casa dei sette omicidi" - la stele nel cimitero di Capaccio       CAPACCIO. La “casa dei sette omicidi”, il più efferato caso di cronaca nera capaccese compie cento anni. Il fatto avvenne il 24 gennaio del 1922. Tre adulti e quattro bambini, barbaramente uccisi una notte a colpi di ascia quando è appena fatto buio. Gli assassini furono individuati, arrestati e condannati all’ergastolo. La casa, è conosciuta come la masseria Palumbo – Marandino, [nessuno delle famiglie è coinvolto], diventerà poi una sorta di “balcone sull’abisso” e “caduta negli inferi” della mente umana. Con il lieto fine di una sopravvissuta: una bambina che ha meno di un anno, salvata dalla mamma, che seppur morente per i colpi ricevuti, riesce a infilarla nel forno (spento) di casa. La mattina dopo è proprio il suo pianto a rincuorare inquirenti e soccorritori: dopo l’orrore la vita si fa sentire. Solo una neo

Boschi campani in affanno: una risorsa ma mancano gli operai. Spunta la biomattonella...

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Piaggine - Cervati (vetta più alta della Campania) una protesta contro il taglio selvaggio dei boschi di faggio, presente anche l'autore di questo articolo che segue     L’ultima nata è la biomattonella, nata d ai boschi del Cilento  e che  punta a sostituire la plastica. Non è fantascienza perchè  la startup Service Biotech utilizza i materiali di scarto di attività agricole e boschive.  Il futuro bussa anche dalle nostre foreste. Eppure il Pnrr dei desideri sembra aver dimenticato le nostre aree verdi. E per gli operai addetti non siamo più agli eccessi dei decenni passati,  negli ultimi oltre il 60% degli operai sono andati in pensione e non c’è stato il necessario turn over . In regresso anche i cacciatori anche loro sempre più anziani. Boschi abbandonati allora, lasciati in balia dei cinghiali e di mutamenti climatici dagli effetti ancora inediti. E’ un settore nel quale la Regione Campania potrebbe dire la sua. I numeri sono di tutto rispetto. Si parte da circa cinquemila ett