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Visualizzazione dei post da marzo, 2024

Un segreto rivelato: Anche Lucrezia Borgia allevava bufale per fare mozzarelle che tanto amava

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  Ferrara - La fama luciferina che accompagna da sempre Lucrezia Borgia sta per dissolversi. Tutti hanno sempre immaginato la nobildonna ferrarese come una donna affascinante, perversa e letale. E i suoi detrattori non si limitano a questo: spesso l'hanno definita anche corrotta e dissoluta, frequentatrice di orge in Vaticano, avvelenatrice, e chi più ne ha più ne metta. In realtà oggi sappiamo che Lucrezia, pur non essendo esattamente l'incarnazione di quei valori cantati dall'Ariosto (beltà, virtù e fama onesta), era colta e pratica, una saggia amministratrice della cosa pubblica e una vera imprenditrice ante litteram. Una imprenditrice, certo, nel settore agroalimentare: si è scoperto infatti che nelle fertili campagne ferraresi allevava bufale per produrre mozzarelle. E' quanto emerge da una recente scoperta di documenti dell'archivio segreto estense conservati dal 1598 all'Archivio di Stato di Modena. Questo inedito ritratto di Lucrezia Borgia presentato da

Le antiche rose di Paestum nascevano sui rovi innestati

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articolo di ORESTE Mottola (nella foto, vera rosa coltivata a Paestum) "Se già non fossi al termine del mio lavoro canterei i rosai di Paestum che producono due volte all'anno”, scrisse Virgilio nelle Georgiche. Già, a trovarle ora quelle rose, scomparse da secoli. Ogni tanto c’è un progetto, quando della Soprintendenza e quanto del Parco del Cilento, ma della vera rosa bifera non v’è traccia. Una svolta in questa ricerca, con la sorpresa degli addetti ai lavori, la stanno facendo vivere un accreditato ricercatore dell'Università di Salerno, Fernando La Greca, ed un'esperta coltivatrice di rose, seppure per hobby, che hanno prima formulato e poi dimostrato un'ipotesi rivoluzionaria sulla scomparsa delle rose cantate da Virgilio. Esse erano prodotte, da espertissimi coltivatori, partendo da innesti sui rovi. Quello che ne veniva fuori era un ibrido, da qui la scomparsa della varietà, a causa dell'allontanamento forzato dalla zona. La prima rosa è già prodotta (

ORESTE MOTTOLA: SCUSATE L’ASSENZA.

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  Da qualche mese sono ritirato dal “giornalismo attivo”. L’ultima mia collocazione, le pagine salernitane del “Quotidiano del Sud” hanno interrotto le pubblicazioni e dal mese di luglio 2021 non c’è la corresponsione dei “debiti” contratti con gli autori degli articoli ed incertezza assoluta sul nostro futuro. La “piglio in pazienza” concedendomi un po’ di tempo sabatico… Escludo il ritorno alle mie precedenti collaborazioni vista anche l’insensibilità dei miei colleghi alle mie ambasce. Oggi a me e domani a voi… Qui di seguito i link di alcuni miei articoli e le scuse ai lettori che non mi vedono presente sulle problematiche del nostro territorio. I MIEI ARTICOLI: https://oresteracconti.blogspot.com/.../la-verde-damico... La "verde" D'Amico piace a Forbes e "salva" Paestum --- https://oresteracconti.blogspot.com/.../paestum-progetto... Paestum, progetto ed appalto per il sottopasso. Alfieri promette in tre mesi --- https://oresteracconti.blogspot.com/.../bat

Il Cilento nuovo, quello che piace, è donna

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  “Venti donne meravigliose che hanno cambiato il Cilento” era l’indovinato titolo di un lungo reportage viaggio della scrittrice giornalista Giulia Ubaldi. Il racconto di quel “Cilento nuovo ma antico nel cuore” che tanto attrae viaggiatori, turisti ed intellettuali e che, forse solo temporalmente casuale, è una delle medaglie del Parco del Cilento. Non ci attrae la disputa sul nesso di causalità eventuale e l’autore se ne ritrae. Egli stesso, chiamato a dare una risposta su se sia nato l’uovo o la gallina, mutatis mutandis, «mutate le cose che sono da mutarsi». In sostanza, semplicemente si prende atto di ciò che è cambiato in meglio. Il fatto è c’è un Cilento nuovo del quale sono protagoniste le donne Queste donne nel tempo non si sono limitate al cibo o alla cucina, ma sono state le autrici o le protagoniste di film d’autore, come country house e agriturismi, cantine e nuove etichette, aziende e locande. Le nuove donne non si contrappongono più a quelle “di prima” , le cilentane da
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  Il Calore, fratello minore de "Il Sele" Fiume Calore: lavori segretati e buchi sulla strada Lungo le sue sponde Strabone colloca il Porto Alburno, dal quale le navi pestane andarono a soccorrere i romani… di Oreste Mottola “Spiegateci cosa sta accadendo lungo il corso del Calore”, chiedono più o meno di fronte a “Palata” sub-località di Cerrocupo. E ci mandano delle foto (scattate da Aldo Ingenito) che documentano delle trasformazioni che chi dovere dovrebbe spiegarne l’utilità. C’è poi la strada che unisce la contrada con Ponte Calore: è piena di buche, originate da un abnorme traffico di camion. IL FIUME E' l'antico Is, lungo il quale da Paestum - per Roccadaspide o per una diramazione della strada Annia per Postiglione - avvenivano i traffici di sale verso il Vallo di Diano. Lungo le sue sponde Strabone colloca il Porto Alburno, dal quale le navi pestane andarono a soccorrere i romani contro Annibale. Il Calore è il fiume della dea Teti, la madre di Achille. Nasc

ANCORA UN VIAGGIO DENTRO AI MISTERI DEI POZZI DEI MONTI ALBURNI

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 AL BURNI, esplorazione completata per Grava del Campo, la terza grotta più profonda della Campania articolo di Oreste Mottola OTTATI. La profondità raggiunta è di -403 metri, che la fa diventare la terza grotta per profondità nella nostra regione. Dopo più di trent’anni è stato trovato un nuovo -400 in Campania. La “Grava del Campo”, grotta sul massiccio degli Alburni e nel territorio del comune di Ottati, trovata nel 2008 ed allora solo aperta nella parte iniziale, è stata esplorata durante il campo estivo 2010 di vari gruppi speleologici meridionali federati nell’Alburni Team. Al suo interno c’è un pozzo, che gli speleologi hanno simpaticamente ribattezzato “Uanashon Uanaghen”, che rappresenta la verticale maggiore con i suoi 130 metri di dislivello. I risultati della campagna di esplorazioni portata avanti dal campo base fissato al rifugio dell’Ausineto, a S. Angelo a Fasanella, si sono estesi anche alle grotte del “Fumo”, detta così perché d’inverno a causa della differenza di te

L'ESPERIENZA UN POMERIGGIO NELLE GROTTE DI CASTELCIVITA di Oreste Mottola

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di ORESTE MOTTOLA “Mettiamoci in fila indiana” suggerisce la guida. “E facciamo attenzione a dove mettiamo i piedi”. Più andiamo avanti e l’aria è sempre più rarefatta ed anche le voci ci tornano ovattate. Il nostro respiro alimenta folate di vapore, come se fossimo nell’inverno più freddo. Non sappiamo a quanti metri sotto la roccia stiamo camminando. Ma andiamo avanti spediti. Quante storie ci scorrono nella mente in questi antri che portano a risalire la grande montagna carsica degli  Alburni . All’inizio, nella notte dei tempi, erano le lotte per contendersi la possibilità di vivere nella grotta fra gli uomini e gli orsi, seguirono quelle fra i pipistrelli e l’uomo cavernicolo, in ultimo arrivarono i carri armati nascosti dai tedeschi durante l’ultima guerra mondiale, quelli che salivano fin sul valico di Camerine e sparavano giù verso Paestum. In mezzo ci sono briganti con i loro tesori. Li elenco in ultimo perché tanti li hanno vagheggiati e nessuno li ha ma mai trovati. Ancora p

BATTIPAGLIA. Salvatore Gatto, spirito critico della sinistra

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Era una delle figure storiche di Battipaglia, da protagonista e militante aveva vissuto i forti cambiamenti in seno alla sinistra, non smarrendo mai la passione per le proprie idee.... Di ORESTE MOTTOLA “Ti devi occupare più della Piana. Scendi dalle tue colline e lascia stare il Cilento, terra bella ma che non conta”. Ogni volta che mi vedeva Salvatore Gatto non mancava di farmi questo amichevole rabbuffo. Ex ferroviere, fu a capo dell’allora potente Cgil della Piana del Sele quand’era piena di moderne fabbriche e di aziende agricole dove l’occupazione, era allora tutta italiana, veniva perfino dalla Lucania e non si sottraeva alla lotta di quello che allora chiamavano con il loro nome, sì il caporalato. Poi alla fine degli anni Ottanta lasciò tutto e transitò nella più strana, fascinosa, e piena di diversità culturali, politiche e generazionali, redazione che la storia ricordi: quella di Telelibera Battipaglia. Salvatore, dall’eloquio lento ma preciso, era uno che contava. Comunista

Angelo u collega raccontato da chi lo conosceva bene Diecimila pagine strappate per cancellare il suo nome. Il fastidio di Cobellis (articolo scritto il 15 settembre per "Unico" e che ora è sparito dal sito unicosettimanale.it

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  Angelo Vassallo era il tipo che non accettava un caffè per non dover ricambiare neppure il prezzo di una tazzina. Così come non aveva sgomitato perché ci fosse il suo nome sulla guida turistica, che lui nel 2003 aveva ideato e trovato i soldi finanche per i cartelli,  mentre nella semplice ristampa, un paio d’anni fa   Michele Apolito (presidente) e Giuseppe della Pepa (vice) ,  permisero a un gruppo di operai forestali dell’ente di strappare, da diecimila copie stampate, le due pagine dove doverosamente ricorreva il nome dell’allora presidente che a migliaia di turisti nordeuropei aveva dato gli strumenti e gli stimoli per percorrere i fondovalli dei fiumi e i crinali delle montagne. Giuseppe Cilento, sindaco di San Mauro, ha ancora negli occhi l’amarezza di Angelo che, dopo aver visitato più di un impianto di compostaggio nel nord Italia, si affrettava a dare per telefono consigli a Luigi Cobellis, allora sindaco di Vallo della Lucania, perché si facesse presto e bene. “Ne ‘A… tutt

IL CILENTO CHE NON TI ASPETTI Un film sul soggiorno di Hemingway ad Acciaroli

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Il link per vedere il film su youtbe https://www.youtube.com/watch?v=ESqs6sfzhJc oppure cerca   “The sea of Hemingway” Si intitola “The sea of Hemingway”, ovvero il mare del porticciolo di Acciaroli, con regista Laura Lopez, da Miami.  E’ diventato un film il soggiorno cilentano del 1951 di Ernest Hemingway, non ancora premio Nobel. Visionabile gratuitamente su Youtube. Si basa sui racconti degli anziani acciarolesi che allora incontrarono l’ombroso Ernest.  “Drink, Tony, drink!”, non andava oltre questo il frasario che lo  scrittore e giornalista già di successo, usava quando si trattenne in questo che allora era solo un piccolo borghetto di pescatori del Cilento profondo. “Tony”, è Antonio Masarone. La sua figura ricalca  il personaggio principale di “Il Vecchio e il Mare”, l’opera che consacra lo scrittore americano e ne segna anche il culmine della sua creatività letteraria. A Hemingway Tony, soprannominato il vecchio,  piacque perchè con una piccola barca, che rientrava in porto t
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  CAPOZZOLI: FELITTO, MISSILI E VINO    Capozzoli CAPOZZOLI, MISSILI E VINO oreste mottola <orestemottola@gmail.com> lun 9 nov 2009 ORESTE MOTTOLA I fusilli, perché non c’è abitante di Felitto, che non vi abbia a che fare, il canto del vino, dal nome dell’aglianicone della cantina di famiglia, e poi i missili nella sua attività professionale di ingegnere chimico. Ecco Mariarosaria Capozzoli, 34 anni, componente della direzione nazionale del Pd di Pierluigi Bersani. Attualmente lavora presso la Mbda che è tra i primi costruttori mondiali di sistemi missilistici. Una democratic nell’industria bellica? “Sono dipendente dell’Altran, impegnata in attività di laboratorio, seguo l’attuazione delle normativa per le sostanze pericolose dove ci portano le nostre commesse, e così adesso presto lì la mia opera, da consulente…”, precisa. Poi c’è la politica. “Quando Tonino Cuomo mi ha detto che aveva appena fatto il mio nome per entrare nella direzionale nazionale del Pd, sì mi sono emozionat