IL CILENTO CHE NON TI ASPETTI Un film sul soggiorno di Hemingway ad Acciaroli
Si intitola “The sea of Hemingway”, ovvero il mare del porticciolo di Acciaroli, con regista Laura Lopez, da Miami. E’ diventato un film il soggiorno cilentano del 1951 di Ernest Hemingway, non ancora premio Nobel. Visionabile gratuitamente su Youtube. Si basa sui racconti degli anziani acciarolesi che allora incontrarono l’ombroso Ernest. “Drink, Tony, drink!”, non andava oltre questo il frasario che lo scrittore e giornalista già di successo, usava quando si trattenne in questo che allora era solo un piccolo borghetto di pescatori del Cilento profondo. “Tony”, è Antonio Masarone. La sua figura ricalca il personaggio principale di “Il Vecchio e il Mare”, l’opera che consacra lo scrittore americano e ne segna anche il culmine della sua creatività letteraria. A Hemingway Tony, soprannominato il vecchio, piacque perchè con una piccola barca, che rientrava in porto trainando a remi i grandi pesci spada, i marlin, le cernie e i saraghi attaccati alle tavole, pescati a mani nude. MASARONE PARENTE DI VASSALLO. Masarone era parente di Angelo Vassallo, il compianto sindaco che più legò l’immagine di Pioppi ed Acciaroli con quella dell’iconico scrittore americano. Masarone parlava, e Achille Di Matteo, un altro pescatore, che qualche parola d’inglese la comprendeva per via di lunghi anni di prigionia trascorsi in Inghilterra, traduceva. Il figlio Antonio, oggi uno degli ultimi pescatori, grande amico di Angelo Vassallo, ancora ha in testa quel: “Drink, Tony, drink!”. “Lo diceva sempre a mio padre, io non sapevo che fosse scrittore, neanche mio padre, per noi era un americano, robusto, strano e un po’ bizzarro. COMPAGNI DI BEVUTE. Andavano poi a bere, lo capivo anche io bambino, si vedeva che gli piaceva”. Nella libreria di Acciaroli questo libro si continua a vendere bene. «Il titolo più acquistato, soprattutto dai turisti», conferma la proprietaria che è napoletana. Un po’ tutti l’hanno letto. Le sue giornate? «Chiedeva dei pesci e passava lunghe ore a guardare come papà rammendava le reti, seduto per terra, scalzo». Alloggiò alla “Scogliera” dei Petillo, che era alle spalle del porto, e – qui però i ricordi divergono profondamente - per un po’, quando dall’albergo fu buttato fuori per ubriachezza dall’allora gestore, il lucano Lombardi. Laura Lopez conta di portare “il mare di Hemingway”, nei principali cinefestival del mondo. «Hemingway comincia a essere dimenticato anche nella sua Florida» spiega la regista. Julio, suo marito, ha curato tutta la parte tecnica, Oggi all’interno del bar Meeting, sul porticciolo, sorto al posto della casa di Masarone, ci sono pannelli che ripercorrono la vicenda. Questa storia è stata sempre raccontata ai turisti che gli chiedevano di poter fittare “la barca di Hemingway” e portarsi via la fotoricordo souvenir. «Gli echi ancora presenti conferiscono un’atmosfera particolare a questo posto dove ci piacerebbe venire a passare il resto della nostra vita», aggiunge Laura Lopez.
Oreste Mottola
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