PERSONAGGI. Fabio D’Onofrio, un piede nel passato e la testa nel futuro. L’agricoltore più moderno che c’è

Oggi 21 giugno l'amico Fabio D'Onofrio, presidente della Cum Sele 2.0, compie gli anni. Gli facciamo così i nostri auguri 






La Piana del Sele è una delle più importanti aree agricole d’Italia, giusto misurare anche l’abilità dei sindaci alla guida dei trattori che sempre più sono potenti ma anche gioielli non solo di meccanica ma di alta tecnologia. Qual è il miglior sindaco trattorista? E’ l’idea più simpatica “partorita” negli ultimi anni. Tutta farina del sacco di Fabio D’Onofrio e della sua Cum Sele 2.o.  Il successo è stato travolgente e diversi sindaci del territorio vi hanno preso parte, misurandosi alla guida di pesanti trattori. Nella prima edizione, anno 2019,  ha vinto Antonio Marra, primo cittadino di Altavilla Silentina che ha ottenuto il miglior tempo e minori penalità e la fascia di “sindaco dei trattoristi”. Ottime la prova della sindaca di Battipaglia, Cecilia Francese, che non è solo un bravissimo medico ma anche una provetta motorista. Hanno gareggiato anche i sindaci di Eboli, Massimo Cariello, di Montecorvino Rovella, Martino D’Onofrio, e di Contursi Terme, Alfonso Forlenza . Il “sindaco trattorista”  è solo la punta  dell’iceberg di un impegno molto vario, sempre nel nome dell’agricoltura, di Fabio D’Onofrio. L'idea principale è quella di evidenziare le realtà agricole e sociali del nostro territorio, nel corso di un evento denominato la Festa dell'Agricoltura, un contenitore che vede nell'insieme realizzare diverse sfilate trattoristiche, Gimkane e raduni trattoristici. Trattori e … bufale rivolto agli allevatori e agricoltori della Piana del Sele. L'associazione Cum Sele 2.o nel corso delle sue attività è stata presente anche in ambito sociale restando vicino ad agricoltori e famiglie in difficoltà.  L'associazione è presieduta da Fabio D'Onofrio, vice Sergio Macellaro Tesoriere Marco Noschese e segretario Silvia Guerra.

Orgoglio anche per la “Borsa di Studio” per per ragazzi delle scuole medie dell’agro di Eboli intitolata ad “Antonio D’Onofrio“. L’agricoltura moderna è ancora passione e spirito di sacrificio ma è anche fatto di tecnologie e precisione. Il contadino è sempre più tecnologico, scarpe non più grosse ma cervello estremamente affinato. Il nostro Fabio D’Onofrio è uno di questi, anzi ne è all’avanguardia. Con un occhio al sociale. Quando la pandemia scoppiò è stato lui a guidare un silenzioso ma imponente esercito di trattori per sanificare strade ed aree collettive, un contributo assai importante per tutti soprattutto per tempi nei quali si viveva una grossa incertezza visto che non si trovano nemmeno le mascherine. Anche in quei tempi così difficili ed incerti Fabio D’Onofrio era in prima fila.  Pur orgoglioso delle sue radici “terragne”  Fabio rappresenta in se stesso la rivincita di un mondo una volta considerato arretrato ma che oggi, tra l’oro bianco di bufale e mozzarelle e le quantità di verdure di IV gamma esportate in tutto il mondo, proiettano la Piana del Sele immediatamente a ridosso della pianura padana e del ravennate per le quantità prodotte. Dalle parti del “Sele” ci sono però delle marce in più, per il momento non adeguatamente valorizzate, che sono rappresentate dalla qualità ambientale complessiva e dall’alta qualificazione di maestranze specializzate per via del più che centenario Istituto Tecnico Agrario di Eboli e delle facoltà universitarie di Agraria e Veterinaria campane. Siamo in una zona con un piede piantato in belle tradizioni e l’altro nel futuro: Pochi uomini meglio di Fabio D’Onofrio sanno ben rappresentare questi aspetti. Il nostro mondo agricolo è soggetto a continue trasformazioni. Nemmeno i più capaci analisti stanno al passo dei tempi. Ormai si parla di agricoltura 4.0. L’antico che rinasce e si trasforma fa riscoprire la figura del “contoterzista” ovvero il proprietario di un parco macchine che le mette a disposizione di più aziende già fornite di personale ad alta specializzazione. Niente di nuovo per la Piana del Sele, vetrina usata da più di un secolo dai giganti mondiali dell’agromeccanica per i loro costosi gingilli. I “bisonti” che arano e dissodano, con i protagonisti della trasformazione tecnologica in atto nei campi con soluzioni di precisione, ecco il digital farming, il contadino tecnologico. Fabio D’Onofrio è uomo proiettato nel futuro. Punti critici del settore sono per il futuro l’annunciato stop, a partire dal 2035, anche per i motori agricoli, e per il presente per l’assegnazione del carburante agricolo agevolato in Regione. 

Urge trovare soluzioni. Uno è proprio il contoterzismo futuro asse portante dell’economia agricola, non solo perché gli agromeccanici eseguono la quasi totalità delle operazioni di raccolta meccanica e acquistano i macchinari più performanti ma anche perché le parole chiave che caratterizzano ogni lavorazione conto terzi sono professionalità, precisione, responsabilità, disponibilità e certificazione, elementi cardine della sostenibilità ambientale ed economica, e della nuova politica agricola comune europea.  Tutto sembra portare velocemente in questa direzione: dalla transizione ecologica ai primi pesanti effetti anche sul mondo dei campi dei venti di guerra. Fabio D’Onofrio già c’è, non solo per testare ulteriori abilità dei nostri sindaci, ma anche per dimostrare come il cuore forte ed antico dei nostri agricoltori potrà guidarci nei marosi di una modernità che tanto ci spaventa quanto ci attrae. P.S: il 21 giugno il nostro Fabio compie gli anni ed agli auguri ci aggiungiamo anche il nostro grazie per quello che fa per le nostre comunità.

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