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Visualizzazione dei post da novembre, 2020

BATTIPAGLIA AVERSANA. La storia di due agricoltori che hanno scoperto l'antico porto sul Sele e Tusciano

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ARTICOLO di Oreste Mottola Due agricoltori scoprono l’antico porto sul Sele e sul Tusciano e poi antiche terme romane nei loro terreni. Antiche carte topografiche e documenti antichissimi dimostrano la presenza in questa zona di un grosso lago fin dall'anno Mille. E collaborano attivamente per scavarli e renderli fruibili. La loro azienda agricola, il “Feudo di ron Alfrè”, una delle più solide della Piana del Sele, specializzata nell’ortofrutta della IV gamma, ovvero le insalate fresche che già arrivano pronte in tavola in tutta Europa, assorbiva tutte le loro energie. Maurizio e Renato De Filitto vivevano bene così, nella zona tra l’Aversana e la Spineta, ai confini tra Eboli e Battipaglia. La svolta arriva l’11 agosto del 2006 quando lavorando con i trattori s’imbattono in una sorta di rampa di scalo in pietra limitata da una bassa struttura muraria. La curiosità prende il sopravvento così come la sensibilità culturale che li porta a fermare i lavori e a recarsi negli uffici dell

EBOLI. Omaggio a Lucio Magri. I suoi "ragazzi" si raccontano

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  1977- 1981. Ricordi della .... meglio gioventù ebolitana. Nell’ultima lotta contadina e nelle vicende del terremoto del 1980 il nostro apprendistato politico - romantico I jeans e gli eskimo erano una divisa per tutti: ma mentre l'attualedirettore generale del comune di Eboli Biagio D'Ambrosio leggeva "il quotidiano dei lavoratori", militando in Avanguardia Operaia prima e Dp, Democrazia Proletaria, dopo. Gerardo Rosania e Giovanni Tarantino erano più "ortodossi", ovvero militavano nel partito comunista. Antonio Cuomo era a capo dei giovani socialisti ma più che leggere libri, stilare volantini e fare grandi discussioni ideologiche, come tutti gli altri, lui già accumulava voti. Con Lotta Continua c'erano quelli che, dicevano noi che c'eravamo, più subivano l'onda delle mode: non la barba di Peppe Leso che ne diventò l'icona ufficiale o il rigore scientifico di Marcello Merola. I più vivaci ed intraprendenti erano quel gruppo

OMAGGIO ALLA MAESTRA DI LUCIA ED ALLA SUA RISCOPERTA DEL DIALETTO ALTAVILLESE

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IL MIO SALUTO ALLA MAESTRA ROSARIA Rispettava tutti la maestra Di Lucia. I suoi ex scolari, una legione, di tutte le età, continuavano a salutarla e a portarla in palmo di mano. Eppure era stata la donna dei record. Nel 1946, quando le donne votarono per la prima volta in Italia, lei pur giovanissima fu candidata a sindaco della lista del Mulino, messa su da quell'altro genio assoluto che era Ulderico Buonafine che lasciò la sua traccia anche nella politica locale. Qualche anno fa c'era la firma sopra il volume "Quann'era zeca", storia dell'Altavilla dov'era cresciuta, spiegata alle sue nipoti romane in diccoltà con il nostro dialetto. E il libro, la maestra Rosaria, l'aveva scritto tutto nel vernacolo locale. E ne volle una distribuzione mirata, totalmente gratuita, alle persone che dovevano capire il suo messaggio. Una critica forte a quella scuola, quella dove lei aveva lavorato, che dell'eradicazione dell'antico idioma aveva fatto la sua m

TUTTE LE NOSTRE STRADE PORTANO ALLA MOZZARELLA. UN PRIMO TENTATIVO DI RACCONTO

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    Ci fu un tempo che tutte le strade passarono per quei contadi sparsi che poi originarono Battipaglia. Così, sia che il re volesse andare a Persano o verso le altri regioni meridionali, o la migliore gioventù italiana ed europea dovesse adempiere al “precetto” di vedere di persona le vestigia classiche della Magna Grecia, era d’obbligo transitare per le terre accostate al Tusciano. Ai lati di quelle strade si trovavano appostati macilenti bufalari e briganti agguerriti, i primi erano lì solo per vendere, ai viaggiatori nelle carrozze, la “provatura” del formaggio di bufala e guadagnarsi, in modo onesto, qualche soldo. Fu così che teste coronate, cortigiani, mercanti, avventurieri, artisti ed intellettuali di tutta Europa, assaggiarono, innamorandosene, questo strano formaggio fresco. Un latticino gustosissimo perchè quell’animale che è la bufala non suda: per questo il suo vero sapore è leggermente acidulo con un vago accenno di muschio?. “Mozzate” dalla pasta filata fresca, perciò

CIAO PEPPE PACE, GIA' SINDACO DI CAPACCIO, SOCIALISTA UMANITARIO MASSIMALISTA PERTINIANO

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    Volevo bene a Peppe, il vecchio sindaco socialista di Capaccio nella prima metà degli anni Ottanta. Diventai depositario di sue confidenze e mi raccontava della sua vita avventurosa. Ufficiale dell'aeronautica ma aveva volato da quando si era collocato in pensione. Alcuni episodi avevano dell'incredibile: una volta era atterrato in un aeroporto militare senza autorizzazione, aveva rischiato minimo l'arresto ma ne era uscito invitato a cena dal comandante della base. E tante altre storie simili dove la cilentanità del suo carattere - lui che era originario di Prignano - ne usciva a tutto tondo. Socialista di sentimenti profondi rivendicava sempre quel che ne seguiva: "socialista umanitario massimalista e pertiniano". Minimizzava quando raccontava della sua esperienza di primo cittadino, ma gli si illuminavano gli occhi quando gli si permettava di parlare di come aveva valorizzato l'apporto di un giovanissimo e intelligente professore, Gigino Di Lascio (bas

IDEA ORIGINALE DI GEPPINO CROCE. E SE LA TUA SAGRA PREFERITA VENISSE A CASA TUA?

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Non si può andare alla sagra, che manco si puo tenere, ma fagioli, fusilli e ceci vengono direttamente a casa . La paura del covid non può vincere su tutto ed ammazzare uno dei simboli dell’autunno inverno delle nostre zone. Sì, le sagre. Più o meno famose ed affollate ma tutte messe lì a simboleggiare l’identità di borgate e paesini. Ora sarebbe stato tempo di fagioli, castagne e vini. Tutto annullato, anche per le restrizioni alla mobilità tra comuni. Rinviato a tempi che si sperano migliori. Nella crisi vengono trascinati anche i tanti ristoranti ed agriturismi, gestiti da giovani e donne, simbolo di una resilienza allo spopolamento dei territori. C’è chi però non se ne sta con le mani in mano. La resistenza parte da Bellosguardo, paese degli Alburni ma con sguardi vicini sul Vallo di Diano e la Valle del Calore, ed ha nomi buffi. I"Sagra Kit" promette di portare il gusto e la tradizione delle sagre arriva direttamente a casa vostra. Il tutto nasce dalla col

UNA MIA VECCHIA "NOVELLA ALBURNINA" . MAST'UMBERTO CHE AMAVA LA VITA E MORÌ TRE VOLTE

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  Mancava solo un giorno per Natale quando si rese conto di aver preso l'autostrada dalla parte sbagliata. Umberto pensionato nato e vissuto in uno delle decine di paesi che stanno vicino ai monti Alburni si era visto anche per questo spaesato, si trovava nei dintorni di Avellino, in quei posti c'era stato tanto poco quanto niente ed il traffico natalizio fece il resto.Non vide i cartelli e le frecce di indicazione. O forse non seppe decidere se andare a Napoli, dove c'era sua figlia, a Nocera dove teneva un antico amore o tornarsene al paese."Dove mi faccio il Natale?" dovette più volte rimuginare intorno a quella domanda. "Dove ti sei fatto l'estate ti fai anche l'inverno", il detto popolare di risposta gli risuonava nella testa. Erano le tappe della sua vita recente e gli sembrò impossibile fermarsi su di un solo capitolo della sua vita. Fu così che si trovò contromano. No, non era un autista distratto, uno al quale ritirare subito la patente

1980, il terremoto e il ricordo di una giornata con Paolo Gentiloni nei paesi del cratere

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  di Oreste Mottola Il mondo c’era da poco venuto addosso con un terremoto che aveva contribuito a imbrogliare i nostri vent’anni già complicati di nostro. C’era sembrata una guerra con l’appello infinito a sapere se i tanti che si conoscevano nell’area del cratere ce l’avevano “fatta” o meno. E se erano vivi, come se la passassero. I compagni di scuola, le conoscenze per caso, i parenti. Questione complicata in un mondo dove la telefonia fissa c’era e non c’era, internet e i social manco li immaginiamo, e si finiva agli appelli alle radio e alla televisione. Ci improvvisavamo a tutto in quelle piccole sedi alle botteghelle a Salerno e alle scalelle di Eboli. Un po’ volontari e agit prop politici, giornalisti e attivisti, tra il sindacato e il partito comunista che dava forse l’ultima prova di peso effettivo in quella società meridionale che intuiamo in trasformazione ma nessuno, tranne i volenterosi giovanotti che facevano i professori della facoltà di sociologia, e Gerardo il sindaca

BELLIZZI. L'infaticabile impegno di Geremia Paraggio, 88 anni, per la cultura e l'informazione

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  di ORESTE MOTTOLA  S. Ambrogio lo ha seguito da Milano a Montecorvino Rovella. Geremia Paraggio , 88 anni, vero poligrafo di professione (maestro elementare, musicista, pittore e scultore) , nato in Lucania è presto a Milano, dal 1956 al 1978, per il suo lavoro di insegnante elementare. al 1956 al 1978 è vissuto a Milano dove è entrato in contatto con vita artistica della metropoli e la redazione del quotidiano “La Notte”, direttore Nino Nutrizio, dove impara quei rudimenti di giornalismo che poi distribuirà a tanti giovani al suo rientro nel suo su. E’ originario di Montecorvino Rovella ma il padre, fascista della prima ora, trova il modo di rompere con il regime e si spedire in un confino di fatto - come Levi - nella profonda Lucania. Nel 1932 Geremia Paraggio nasce a Possidente, allora piccola frazione di Muro Lucano. Da allora la Lucania, la Piana del Sele e Milano, sono il cuore del suo impegno. In ogni attività svolta l’impegno di Geremia Paraggio è al massim

LA SCOPERTA DELLE PATANE CUNZATE DI SAN GREGORIO MAGNO

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    di Oreste Mottola Volevamo venirci per raccontare dell'infinita storia di una ricostruzione da un dopoterremoto che sembra non finire mai ed ha modificato l'identità del paese quando di fronte ad un perentorio: "Dovete assolutamente essere qui per assaggiare li patane cunzate, le patate condite, una delle meraviglie della nostra gastronomia popolare d'antica origine lucana. E non ve ne andate senza aver visitato via Bacco". Così abbiamo dovuto capitolare. L'amico, di lunga pezza, non ammetteva repliche. Di fronte a tale segnalazione urgeva recarsi di persona e relazionare. Arriviamo di domenica mattina. Il tempo di parcheggiare l'auto, bloc notes, macchina fotografica e penna nelle tasche, e siamo in strada. Un opportuno convegno dell'Agricomed e della Bimed (evento che abbiamo usato come copertura) ci ha fatto perdere tempo tenendoci temporaneamente lontani dall'obiettivo. L'ora volge verso il pranzo domenicale. Nessuno, dalle nostre pa

CERIELLO, L'AVVOCATO COMUNISTA DI LAVIANO FONDATORE DEL PCI MA CHE DISSE NO A TOGLIATTI

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Ippolito Ceriello (1899-1974) nacque a Laviano (SA). Volontario nella prima guerra mondiale e giovane militante socialista, nel 1922 aderì al partito comunista. Laureato in legge, nel 1924 divenne amministratore della rivista “Prometeo” animata da Amadeo Bordiga al quale si legò di un’amicizia durata l’intera vita. Nel 1926 fu assegnato al confino per quattro anni a Lipari dove l’anno successivo fu arrestato per attività comunista; trasferito a Ponza, vi rimase fino a novembre 1929. Rientrato a Laviano, iniziò a svolgere la professione di avvocato, molto spesso in maniera solidale e disinteressata, rimanendo comunque soggetto ad un continuo e persecutorio controllo di polizia. Nuovamente arrestato nell’aprile 1943, venne inviato nel carcere di Istonio Marina, in Abruzzo, dal quale fu rimesso in libertà nel mese di agosto. Stabilitosi a Salerno, si dedicò all’organizzazione del partito comunista fino a diventare segretario della federazione provinciale, nel gennaio 1944. Dopo la sua esp

SULL'ORIGINE DELLA MODERNA FORTUNA TURISTICA DELLA PIANA DEL SELE. Mare e fiume, storia e monumenti, archeologia e sapori. La moderna fortuna turistica della Piana del Sele

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  La testata di un giornale che avrebbe meritato maggior fortuna...    di Oreste Mottola Mare e fiume, storia e monumenti, archeologia e sapori. La moderna fortuna turistica della Piana del Sele nasce dall'intreccio con questi diversi elementi. Ci fu un tempo, che è durato fino a che non è stata aperta al traffico l'autostrada, che tutte le strade portarono per i contadi sparsi della Piana del Sele. I viaggi erano lunghi e così c'era il tempo di dare uno sguardo qui e là. Così, sia che il re volesse andare a Persano o verso le altre regioni meridionali, o la migliore gioventù italiana ed europea dovesse adempiere il "precetto" di vedere di persona le vestigia classiche della Magna Grecia, era d'obbligo transitare e trattenersi per queste terre. Ai lati di quelle strade si trovavano appostati macilenti bufalari e briganti agguerriti, i primi erano lì solo per vendere, ai viaggiatori nelle carrozze, la "provatura" del formaggio di bufala e guadagnarsi

CARILLIA, APPUNTI PER GRANDE STORIA DI UN PICCOLO BORGO RURAL INDUSTRIALE di Lucio Ascolese

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  C'ERO E DO VOLENTIERI ATTO CHE 12 ANNI FA CI FURONO LE CELEBRAZIONI PER I 50 ANNI DI CARILLIA. Ripropongo l'articolo che allora scrisse il professore Lucio Ascolese "Il piccolo centro di Carillia è collocato a ovest del comune di Altavilla S., sul confine naturale del fiume Calore; dista circa 13 km da Eboli e da Battipaglia e 45 km da Salerno. Contiguo all’area militare di Persano, ha un’altezza s.l.m. di 20 m raggiunta a ovest nella zona collinare (tempa) del Feo, su cui doveva trovarsi, secondo alcuni storici, la città di Carilla distrutta da Annibale nella seconda guerra punica. La popolazione si aggira intorno ai 1000 abitanti. Ordinato appare l’assetto urbanistico e viario. È oggi sede di alcune importanti aziende del settore metalmeccanico e alimentare (caseario e conserviero), nonché di una rilevante attività di allevamento bufalino. Nei giorni 7-8-9 agosto ci saranno le celebrazioni del cinquantenario dall’intervento della Riforma fondiaria. Molto avvertito è l’

ALTAVILLA. TRADIZIONI DI UOMINI E CAVALLI PERSANO

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di Oreste Mottola orestemottola@gmail.com  Di mozzarelle e bufale si sa e niente è il caso ora di aggiungere. Del cavallo si vede e si sente, ma poco emerge visto che le attività sono racchiuse all’interno di circoli e club. Cronache da uno dei primi dieci poli agricoli del Salernitano, tale per produzione lorda vendibile. Altavilla è il più sconosciuto, s’incunea dal Cilento ai confini della zona definita la “California” d’Italia, la Piana del Sele. Un pezzo di Nord nel cuore del Sud. Qui vediamo ancora le criniere al vento dell’ultimo cavallo da guerra italiano, il Persano. Intorno a questa “razza”, beniamina degli ultimi sovrani borbonici che la vollero far sviluppare popolando un notevole villaggio di addetti all’allevamento, con una cultura e delle abilità che sono restate impresse nel territorio circostante anche dispetto della sciagurata decisione di trasferire gli allevamenti governativi nell’Italia Centrale e poi di sopprimerli. Tradizione e professionalità intorno al cavallo