CERIELLO, L'AVVOCATO COMUNISTA DI LAVIANO FONDATORE DEL PCI MA CHE DISSE NO A TOGLIATTI
Ippolito Ceriello (1899-1974) nacque a Laviano (SA). Volontario nella prima guerra mondiale e giovane militante socialista, nel 1922 aderì al partito comunista. Laureato in legge, nel 1924 divenne amministratore della rivista “Prometeo” animata da Amadeo Bordiga al quale si legò di un’amicizia durata l’intera vita. Nel 1926 fu assegnato al confino per quattro anni a Lipari dove l’anno successivo fu arrestato per attività comunista; trasferito a Ponza, vi rimase fino a novembre 1929. Rientrato a Laviano, iniziò a svolgere la professione di avvocato, molto spesso in maniera solidale e disinteressata, rimanendo comunque soggetto ad un continuo e persecutorio controllo di polizia. Nuovamente arrestato nell’aprile 1943, venne inviato nel carcere di Istonio Marina, in Abruzzo, dal quale fu rimesso in libertà nel mese di agosto. Stabilitosi a Salerno, si dedicò all’organizzazione del partito comunista fino a diventare segretario della federazione provinciale, nel gennaio 1944. Dopo la sua espulsione dal PCI, per disaccordo sulla “svolta di Salerno” voluta da Togliatti, aderì al Partito Comunista Internazionalista per qualche tempo ma, poi, staccatosi anche da questo movimento politico, preferì impegnarsi nell’amministrazione comunale di Laviano, suo paese d’origine, dove ricoprì l’incarico di sindaco per oltre un decennio. Per ulteriori notizie su Ippolito Ceriello vedi anche il sito “avantibarbari”, della sinistra comunista, dal quale sono state tratte alcune delle presenti note biografiche.
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