E' SALERNITANA (DI PAESTUM) LA MOZZARELLA PIU' BUONA
Nella foto sopra : I Palmieri, proprietari di Vannulo
(oreste mottola orestemottola@gmail.com) La migliore mozzarella di bufala è quella del salernitano. Lo ha stabilito il” Mozzarella Championship 2021 - Bufale in tavola", una sorta di campionato delle migliori mozzarelle di bufala. In questa edizione 2021vince il caseificio Tenuta Vannulo di Capaccio Paestum. Al lavoro una giuria 19 giornalisti specializzati, i quali, in completo anonimato, hanno assaggiato le mozzarelle decretando le graduatorie finali, al termine di una maratona iniziata lo scorso settembre con la selezione di cento caseifici, divisi in dop e non dop. Le finali si sono svolte presso Palazzo Petrucci a Napoli, dopo che i campioni di mozzarella sono stati acquistati direttamente presso i caseifici, degustati in abbinamento ai vini bianchi del Sannio: Greco, Coda di Volpe, Fiano e Falanghina del Sannio dop.
Nella categoria non dop, trionfo annunciato per la Tenuta Vannulo, da sempre simbolo di eccellenza e massimo termine di paragone per gli esperti della mozzarella di bufala di Paestum in tutto il mondo, che in finale ha battuto il caseificio Granatore di Palmi. L’azienda Don Peppe Diana di Castel Volturno, invece, al termine di una sfida molto indecisa fino all’ultimo bocconcino, ha vinto nella categoria dop davanti al Caseificio Jemma di Battipaglia.Da sempre Vannulo non partecipa al consorzio di tutela della Dop, per una scelta aziendale. “La qualità è quella percepita dai consumatori e non dipende da un marchio pubblico, per altro a pagamento”, dicono in azienda. Il patron, Antonio Palmieri, quest’anno è stato nominato come Cavaliere del Lavoro. Con l’arrivo della bella stagione, riparte il consumo del latticino più amato dagli Italiani che registra una crescita costante sulle tavole dei ristoranti, delle pizzerie e dei consumatori finali.
Per la prima volta c’è un confronto basato sulla qualità organolettiche della mozzarella. Siamo di fronte ad un prodotto artigianale e che la qualità può subire modifiche per via del latte di bufala che arriva da tanti piccoli allevamenti e dalla lavorazione nel caseificio dove l’elemento umano ancora prevale sulle macchine. Il termine deriva dal verbo “mozzare”, ossia l’operazione che ancora oggi è praticata in tutti i caseifici, che consiste nello spezzare a mano la mozzarella, dandole la forma tipica, ossia quella tondeggiante.
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