STORIE DEL SELE Mare e fiume, storia e monumenti, archeologia e sapori. La moderna fortuna turistica della Piana del Sele

di Oreste Mottola 





Mare e fiume, storia e monumenti, archeologia e sapori. La moderna fortuna turistica della Piana del Sele nasce dall'intreccio con questi diversi elementi. Ci fu un tempo, che è durato fino a che non è stata aperta al traffico l'autostrada, che tutte le strade portarono per i contadi sparsi della Piana del Sele. I viaggi erano lunghi e così c'era il tempo di dare uno sguardo qui e là. Così, sia che il re volesse andare a Persano o verso le altre regioni meridionali, o la migliore gioventù italiana ed europea dovesse adempiere il "precetto" di vedere di persona le vestigia classiche della Magna Grecia, era d'obbligo transitare e trattenersi per queste terre. Ai lati di quelle strade si trovavano appostati macilenti bufalari e briganti agguerriti, i primi erano lì solo per vendere, ai viaggiatori nelle carrozze, la "provatura" del formaggio di bufala e guadagnarsi, in modo onesto, qualche soldo. Fu così che teste coronate, cortigiani, mercanti, avventurieri, artisti e intellettuali di tutta Europa, assaggiarono, innamorandosene, questo strano ed esotico formaggio fresco. Ed è a Battipaglia che c'è il suo primo luogo d'elezione. Il nome della città rimane a lungo legato a questo latticino e alla stazione ferroviaria che è il punto di snodo per raggiungere tutte le località del sud della provincia salernitana e dell'intero Mezzogiorno. Dopo di che è il fiume Sele a riprendersi la scena. Lungo il suo corso, che permette di passare dal Tirreno all'Adriatico attraverso il valico di Conza e l'immissione della valle dell'Ofanto, vi sono innumerevoli reperti archeologici viva testimonianza di una civilizzazione lunga e travagliata fatta di municipia romani, castelli, ville e masserie. Poeti e storici come Omero, Virgilio, Plinio e Strabone parlano del fiume Sele nei loro scritti. Per chi oggi ha voglia di saperne di più il primo approdo è a Eboli, dove presso il complesso monumentale "San Francesco" sono ospitati due importanti centri di cultura: il Museo Nazionale della Valle del Sele, ricco di reperti la cui collocazione cronologica va dal periodo eneolitico (facies del Gaudo, XVII - XVI sec. A.C.) con la necropoli di Madonna delle Catene fino al periodo medioevale, attraversando l'età del Bronzo, del Ferro, quella orientale, arcaica, il V sec. A.C. lo straordinariamente ricco IV sec. A.C. e l'età romana; e la a Biblioteca Comunale, dotata di un patrimonio di oltre 4mila volumi con molto spazio alla storia di questi luoghi. Pochi chilometri verso sud ed eccoci sul ponte monumentale vanvitelliano che attraversa il Sele: basta fare attenzione e le strutture di un vecchio attraversamento romano appaiono davanti agli occhi di un turista non distratto. Così come gli straodinari epitaffi che segnavano gli incroci della Strada Popilia verso la Calabria e di quella "del grano" in direzione dell'Alto Sele e la Sella di Conza. Sono delle piccole torri con lunghe epigrafi che a Eboli appare al centro di una trafficatissima rotonda e a Serre è nascosto dai trattori e altri mezzi meccanici di un'azienda agricola. Chi cerca trova, e il tempo perso per questo val bene l'impresa. Identica storia più a sud, a Ponte Barizzo, dove il vecchio "Ponte del Diavolo", un'ardita campata in mattoni dell'inizio dell'Ottocento, pur messo in pensione dal nuovo ponte di ferro della statale 18, non merita l'attuale oblio e la privatizzazione di fatto operata da pochi. Qui fu l'attracco della scafa con Costabile Carducci, il Che Guevara dei moti cilentani del 1848, a far da caronte-traghettatore prima di essere contagiato e travolto dai furori rivoluzionari.

Commenti

Gli articoli più letti

BATTIPAGLIA AVERSANA. La storia di due agricoltori che hanno scoperto l'antico porto sul Sele e Tusciano

ALBURNI, IL MIRACOLO DELLE FRAGOLINE DI ANTONIO

ALBANELLA. Nuovo sindaco cercansi. C'è chi ipotizza gli "stranieri": da Giovanni Santomauro ad Antonio Marra

Valva, aristocratica e misteriosa terra sulla via del grano da Eboli a Matera Fu allungata nelle proprietà del marchese di Valva per dotare il suo feudo di una strada, a spese dello Stato

ALTAVILLA. IL PAESE PIU’ IMPORTANTE DELLA PIANA DEL SELE

CLOONEY, TREDICI ANNI FA L'INCIDENTE AUTOMOBILISTICO A FELITTO

Agostino Cembalo, l’ingegnere che vola in Francia Lavora sulla meccanica dei fluidi e sul risparmio energetico delle auto

PERSONAGGI. Fabio D’Onofrio, un piede nel passato e la testa nel futuro. L’agricoltore più moderno che c’è

E' SALERNITANA (DI PAESTUM) LA MOZZARELLA PIU' BUONA

ALTAVILLESI DOC: ZIO ANTONIO DI VERNIERE DETTO PICCIRILLO