PEPPINO GALZERANO. DAL CILENTO ALLE STORIE DIMENTICATE DEGLI IRRIDUCIBILI CONTRO L'OPPRESSIONE
E’ ormai da anni che nutro verso Giuseppe Galzerano una profonda ammirazione, oltre che per le sue doti umane e professionali, per l’opera meritoria verso la cultura salernitana e non solo, che fa con le sue edizioni librarie sia come autore che appunto come editore. E’ un bene prezioso come un’opera d’arte e come tale lo dobbiamo tutelare e conservare!
Sto leggendo la terza edizione della sua pubblicazione “Viaggio nel Cilento” di Cosimo De Giorgi che nel 1881, su incarico del Real Corpo delle Miniere, visitò ed esplorò il Cilento, gli Alburni e il Calore per redigere la carta geologica del territorio.
Per chi ama il Cilento, questa culla arcadica della nostra comunità, duro, spigoloso ma generoso, vivo, ribelle e fiero nelle genti così come nella natura e nei paesaggi mozzafiato, è un’occasione per rinnovare quest’amore tuffandosi in un passato non troppo lontano. E’ però anche occasione di riflessione sul presente, sugli errori commessi da una classe dirigente incapace di saper tutelare queste bellezze e partire da queste per impiantare uno “sviluppo” sostenibile dopo la spoliazione migratoria e la cementificazione pressoché selvaggia degli anni ’80.
Ci sono pagine descrittive dei luoghi, dei ponti e dei fiumi, che sono veramente un balsamo per le nostre menti torturate dai venti di guerra odierni e dalle vicende di mala-politica attuale.
Consiglio vivamente di leggerlo, soprattutto ai giovani, a tutti quelli che amano la propria terra e le proprie radici, siano essi vicini o per lavoro, lontani, è un piccolo “tour” che vi farà amare ancor di più il Cilento, i suoi paesi, le sue acque, le sue montagne, le sue marine, i suoi uomini e le su
Grazie Peppino!
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