RIVELAZIONI nuovo libro su “Battle of Altavilla” del 1943 curato da Gerardo Iorio *PERCHE’ GLI AMERICANI SI CHIAMARONO IL FUOCO AMICO *




Nuovo libro su “Battle of Altavilla” del 1943 curato da Gerardo Iorio

**PERCHE’ GLI AMERICANI SI CHIAMARONO IL FUOCO AMICO **
[Oreste Mottola] Sono i luoghi nei quali anche io amo passeggiare e perdermi nei miei pensieri. Pendenze aspre, con l’età che io ho, troppi gli anni ed anche i chili, mi affanno, devo spesso sostare. Parliamo di Capodiferro, Cielo e Terra, poi Camminato e Piano delle Rose, più in là la Guardia e poi Sgarroni. Colline altavillesi, dove specialmente la notte, ancora oggi si ha paura. Io ho paura. Una volta qui c’era il “campo da tennis”. Sport, musica e ottime mangiate. Anni Ottanta. Nessuno ricordava come ogni viottolo, campo e cespuglio aveva visto scorrere sangue. Davvero tanto. Di giovani americani e tedeschi, sui vent’anni. strappati alle loro occupazioni, molti di loro non erano che contadini dell’Ohio e della Baviera. Oggi un monumento, sulla sommità della collina, e qualche bandiera, tenta di ricordarli. Qui per un paio di settimane, nel settembre 1943, passarono i destini di Europa. I nazifascisti cominciarono proprio qui a perdere la loro sciagurata guerra. Ottanta anni dopo forse un po’ di geografia dei luoghi è cambiata. La cappellina davanti alla quale passo oggi in fretta forse era già lì. Oggi non so più a chi chiederlo. Combattimenti cruenti, quant’altri mai. Il culmine tra il 17 ed il 19 di settembre. “Non sono rimasto che pochi giorni, ma da quello che ho visto ha fatto sembrare la Normandia un picnic. " Lo lascerà scritto William Clark. Informazioni importanti che fanno piena e definitiva luce sul bombardamento di Altavilla del 1943 le apprendo dal volume appena pubblicato, a cura di Gerardo Iorio: “Le operazioni della Compagnia “A” del 504 Reggimento Paracadutisti” nella difesa di Quota 424 17 - 19 settembre 1943”, in edizione fuori commercio. ”Le ulteriori aperture degli archivi americani e inglesi, a più di ottanta anni dai fatti, restituiscono agli studiosi ulteriori elementi di conoscenza dell'operazione “Avalanche” che durante il settembre del 1943 cambiò il destino della seconda guerra mondiale determinando la sconfitta delle truppe nazifasciste. Paestum, Altavilla, la piana del Sele e poi Salerno, furono il teatro di questi avvenimenti,. Questa volta lo specifico di Iorio è quello della strategia militare messa in campo dagli americani per aver ragione della resistenza dei tedeschi. “Battle of Altavilla” che è ancora oggi studiata nella migliore scuola per ufficiali Nato. Perchè ad Altavilla, nelle giornate tra il 16 ed il 17 settembre 1943 gli americani rischiarono di essere travolti dalla controffensiva tedesca. Le alte sfere militari furono terrorizzate dalla cocente sconfitta che si poteva profilare e dai costi spaventosi in vite umane dell’eventuale precipitoso reiimbarco. I soldati semplici puntarono i piedi. Perchè se più volte è stato evidenziato come i germanici fossero padroni dei luoghi dove si stavano esercitando da mesi ma mai è stato evidenziato - dagli studiosi - il perchè dello spaventoso costo in vite umane e strutture che fu fatto pagare al paese di Altavilla. Iorio, come accade solo allo studioso di vaglia, ha avuto un colpo di “fortuna”. Un manoscritto, opera del sottotenente americano Otto W. Huebner, dove racconta l’azione della sua “Compagnia A” nei complessi avvenimenti di quei giorni. Nello scritto, al centro della nuova opera di Iorio, tanti spunti, che oggi appaiono finanche divertenti. Si va dal soldato americano, ma di origini tedesche, Schneider che urlava falsi ordini in lingua tedesca confondendo i disciplinatissimi soldati germanici, all’apparizione di pacifici muli che recavano sul loro dorso cibarie e generi di conforto. Lascio alla lettura del libro di Iorio il racconto della difficilissima decisione di richiedere, da parte americana, l’intensificazione del bombardamento della nostra collina. Bombe non intelligenti che avrebbero potuto anche colpire i soldati “stelle e strisce”. L’eventualità fu fatta presente ma si decise di “correre il rischio”, la collina altavillese era troppo importante! Leggetevi Iorio, ma sappiate che molti dei morti americani di quei giorni, così come i nostri, morirono uccisi dal “fuoco amico”!. Grazie all’apertura degli archivi statunitensi e britannici relativi agli eventi bellici del 1943 e grazie alla ricerca e studio di diversi documenti alcuni errori “tattici” commessi dagli americani in tutta l’operazione per la conquista di Altavilla appaiono in tutta la loro chiarezza. Alcune affermazioni del Sottotenente Huebner sono una conferma dei dubbi espressi da Gerardo, sull’operazione e sulla tattica americana, nella sua prima pubblicazione di 17 anni fa, quando il documento pubblicato non era ancora disponibile. Grande lavoro di Gerardo iorio e grande lavoro della figlia Federica nel tradurre tutto il documento. La pubblicazione, con edizione fuori commercio, è stata stampata con il contributo del Comune di Altavilla Silentina. Lo prometto, la prossima volta che passeggerò “dietro al cimitero” farò attenzione a dove metto i piedi!

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