QUANDO GUGLIELMO EPIFANI TORNO' NEL PAESE DI SUA MADRE

 Mi piace ricordare Guglielmo Epifani, con ciò che scrissi quando tornò a Sacco, paese dell'Alta Valle del Calore, nella serata che il comune gli volle dedicare per conferirgli la cittadinanza onoraria. Gli articoli furono pubblicati da "Il Mattino".

GUGLIELMO EPIFANI TORNA NEL PAESE DELLA MADRE

Oreste Mottola

I tredici bambini della scuola elementare di Sacco sono tutti dietro al cartello “Benvenuti al nuovo cittadino”, Epifani va a salutarli e si commuove, quando gli dicono che la scuola e tutta lì e la vogliono chiudere. Don Carmine Troccoli, il rettore del santuario della Madonna della Neve, gli illustra le opere d’arte contenute nella bella chiesa di S. Silvestro e gli regala tre libri sulla storia del paese. “Apprezzo molto anche perché nella mia precedente vita mi occupavo proprio di editoria”. Poi la lunga passeggiata lungo corso Vittorio Emanuele, per quasi 800 metri, con molti affacciati dalle finestre per salutare Guglielmo Epifani, il segretario generale della Cgil venuto a Sacco, il paese di sua madre per ricevere la cittadinanza onoraria. “Ho parlato davanti ad un milione di persone ma non vi nascondo che questa sera mi è molto più difficile”, così Guglielmo Epifani, parlando di fronte a quasi l’intera popolazione del paese, 590 persone iscritte all’anagrafe. “Ma qui ci sono case per tremila persone”, dice Antonio Macchiarulo, il medico e sindaco. “Ma tutto è ben tenuto, complimenti”, aggiunge un Epifani che con gli occhi cerca lo slargo dove giocava a “mazza e taccara”, il baseball in versione sacchese. Nel Largo dell’Annunziata c’è la casa che è stata del nonno Vincenzino Conforti, possidente terriero e commerciante. “La vita mi ha portato lontano, prima al seguito di mio padre, e poi del mio lavoro. Vi chiedo scusa di non aver curato di più i contatti con il paese”. Poi ti raccontano del finale di ogni grande comizio del dirigente sindacale, che da Torino a Genova, riceve ogni volta il gruppetto di operai ed impiegati nati a Sacco, che vanno a salutarlo. Così come fa questa sera Pierina Consoli, sostituto procuratore a Salerno, che lo saluta e gli ricorda come i compagni dei suoi giochi di ragazzo a Sacco: “Oggi sono la prima generazione di laureati con genitori contadini, pastori ed emigranti”. La madre di Epifani aveva quattro sorelle ed un fratello. “Ho parenti in tanti paesi del salernitano – racconta – a Montecorvino Pugliano, Capaccio, Postiglione ed Eboli”. Al comune, il vicesindaco Franco Latempa, racconta delle tante telefonate e mail arrivate da ogni parte del mondo per salutare l’illustre concittadini. Pasquale Masullo, consultore degli emigrati italiani negli Usa e a capo di un’associazione di sacchesi a New York con oltre duemila iscritti ha mandato una mail che gronda commozione. “Ricordo una mia zia che è partita per gli Usa nel 1953 e che non è più tornata – dice Epifani – . Quando vedo quello che accade a Rosario, o prima ancora a S. Nicola Varco, m’indigno perché non è giusto prendersela con i più deboli”. I diritti sono l’asse del suo ragionamento davanti all’intero paese. Tutti l’ascoltano perché parla semplice semplice. “Ci vogliono ancora due ore per arrivare qui da Salerno, non è giusto”. O l’invocazione perché ai giovani che ancora resistono nel paese alle pendici del monte Motola si dia la possibilità di avere un lavoro che possa mantenerli nel paese e non sradicarli come è avvenuto ai loro nonni e genitori. “Soprattutto, si faccia di tutto, per conservare la scuola ai bambini. Risparmiare sulla loro pelle o sull’assistenza sanitaria ai nostri anziani è semplicemente una crudeltà”. La gente si alza in piedi ed applaude a lungo. “Sei uno di noi”, gli urlano. L’imperturbabile Epifani non nasconde più la sua commozione.      

I PARENTI RACCONTANO - LA ZIA ED IL CUGINO

 
“Ci ha sempre voluto molto bene e si sente spesso al telefono con i miei figli”. Ada Conforti, 75 anni,  è l’ultima zia vivente di Guglielmo Epifani e vive a Sacco. “E’ stato sempre molto studioso ed ha fatto molta strada. Da bambino veniva qui dai nonni e s’intendeva bene con i coetanei. Ogni volta che l’abbiamo cercato si è fatto in quattro”. Racconta la storia di come i genitori di Epifani si conobbero a Montecorvino Rovella, loro sfollati a casa di parenti, ed il padre, militare che da militare di leva risaliva la penisola per tornarsene nella sua Umbria.

Giuseppe Sabato è invece un cugino di primo grado: “Quando Guglielmo veniva in paese lo chiamavamo il romanino per via di quel suo aspetto distinto che vi posso assicurare che teneva uguale pure da bambino. Io e Peppe Mazzaccaro però lo trasformavamo e lo coinvolgevamo non solo nei giochi ma pure nelle bricconate. Era il negozio di nonno Vincenzino il nostro mondo fatato. Per il prosieguo io però gli rimprovero quel non essere mai venuto il 2 agosto, alla festa della Madonna degli Angeli, l’evento al quale nessun sacchese può mancare”. E’ carico d’affetto e stima il “rabbuffo” del cugino. “Ha cominciato a lavorare sin da giovane, mentre studiava, poi Gino Giugni lo ha voluto nel gruppo di lavoro che ha preparato lo Statuto dei Lavoratori. E’ da quel punto che la sua carriera di dirigente sindacale ha conosciuto un’accelerazione tale che lo ha portato ai traguardi prestigiosi che ha raggiunto”. Nel corso della visita a Sacco i parenti si danno il cambio per rammentare con lui questo o quell’episodio.    

Nella foto, io a Sacco il 12 gennaio del 2010, mentre raccoglievo "storie" su Gugliemo Epifani 

     


Commenti

Gli articoli più letti

BATTIPAGLIA AVERSANA. La storia di due agricoltori che hanno scoperto l'antico porto sul Sele e Tusciano

ALBURNI, IL MIRACOLO DELLE FRAGOLINE DI ANTONIO

ALBANELLA. Nuovo sindaco cercansi. C'è chi ipotizza gli "stranieri": da Giovanni Santomauro ad Antonio Marra

Valva, aristocratica e misteriosa terra sulla via del grano da Eboli a Matera Fu allungata nelle proprietà del marchese di Valva per dotare il suo feudo di una strada, a spese dello Stato

ALTAVILLA. IL PAESE PIU’ IMPORTANTE DELLA PIANA DEL SELE

CLOONEY, TREDICI ANNI FA L'INCIDENTE AUTOMOBILISTICO A FELITTO

Agostino Cembalo, l’ingegnere che vola in Francia Lavora sulla meccanica dei fluidi e sul risparmio energetico delle auto

PERSONAGGI. Fabio D’Onofrio, un piede nel passato e la testa nel futuro. L’agricoltore più moderno che c’è

E' SALERNITANA (DI PAESTUM) LA MOZZARELLA PIU' BUONA

ALTAVILLESI DOC: ZIO ANTONIO DI VERNIERE DETTO PICCIRILLO