IL RICORDO. CARMELO IULIANO, IL KRONOS

Carmelo Iuliano interviene in un dibattito 



Per età, sette anni di differenza; geografia, Altavilla paese invece di Sgarroni; scelte di vita, io l’emancipazione attraverso la scuola lui una divisa da poliziotto della Celere; poi la politica: io con un’estrema sinistra ordinata e colta lui dopo la Polizia incontra Lotta Continua, i radicali, un eretico come Vincenzo Muccioli e poi la Lega Nord. Insomma sempre su due rive diverse ma non del tutto opposte anzi spesso e volentieri comunicanti. Un paio di volte arriva a querelarmi per i miei articoli su di lui. Ricordo quello dove avevo scritto dei troppi partiti, lasciando stare la Polizia, dov’era stato. Quando, con amici, avevo fondato la cooperativa Rinascita della Valle del Calore (che qualche merito in questo paese l’ha avuto ma questo è un’altra storia) fu lui a contrapporsi accesamente in un progetto di modernizzazione della raccolta dei rifiuti: anche qui un manifesto e delle querele. Così quando Carmelo decise di presentare un esposto per ciò che l’amministrazione dell’allora sindaco Rosario Gallo stava facendo sulla collina del Belvedere insieme con il dottore Gaetano Sassi - ma come proprietario e quindi venditore a terzi dei lotti fintamente edificatori - io non volli firmarglielo e lui proseguì da solo con gli effetti che ancora si vedono. Io e Carmelo, come cani e gatti? Ma no. Ci univano certi interessi culturali e storie minori, lui era interessato ai giovani e diversamente giovani che io aggregavo nelle mie storie di radio, associazioni culturali e cooperative. Molte delle personalità extra altavillesi che lui frequentava nel Cilento e negli Alburni erano amici comuni. Da Giuseppe Tarallo ad Armando Mazzei, da Peppino Melchionda a tanti altri. Poi anni di silenzio, lui sempre con le sue campagne elettorali: ricordate quando si candidò alle provinciali con i “Comunisti italiani” del professore Vincenzo Grimaldi? Un giorno mi telefona, chiede di venire a casa mia per parlarmi, e mi ricordo che mi rimproverò perchè non partecipavo più attivamente a certe storie altavillesi. “Non c’è nessuno che può sostituirti, ci devi stare!”. Oppure "Hai abituato la gente a certe cose, ora non puoi smettere di dargliele!". Se, Carmelo vabbè! Intanto “rompiamo il ghiaccio” e così quando il Parco del Cilento mette in vendita il borghetto di Pietracupa a Roccadaspide mi chiede di andare insieme a vederlo. “Tu conosci meglio di me queste storie” mi disse. Così, e Virgilio Mari e Gigino Belmente ricorderanno, per una mezza giornata restammo lassù a Pietracupa. Lui continuava a raccontarmi delle sue idee, degli imprenditori con i quali collaborava. Poi mi propose di far visita a Giuseppe Tarallo, ex presidente del Parco e insisteva affinché io mi mettessi in contatto con Silvano Vinceti. Seguono altri mesi di silenzio, per me giustificati da complicate vicende di salute che mi hanno coinvolto. Poi un giorno d’autunno la notizia del suo gesto. Una spregiudicata collega gornalista tenta di intervistarmi via chat: un subdolo agguato. Io che sono pavesiano, nel senso di lettore di Cesare Pavese, sono al 100%, dico che dei suicidi ho solo rispetto.Mi impongo un silenzio assoluto, non andrò nemmeno al funerale.  Poi durante l’ultimo lockdown d’improvviso mi viene l’idea che devo essere proprio io ad evitare che su Carmelo scenda il silenzio.  E cerco di coinvolgere Silvano Vinceti. Ed ecco il risultato. Io non ti ho dimenticato Carmelo.  L'ultima curiosità: in paese Carmelo era “‘U Kronos” per la sua identificazione nell’associazione ambientalista omonima: Kronos. Che terrà ad Altavilla finanche un suo congresso nazionale, evento mai più avvenuto.      



Oreste Mottola





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