ACCELERATI I TEMPI. Tyrrhenian Link, l’elettrodotto record per l’energia verde. A essere completato per primo sarà il cavo verso la Campania



Sul piatto, ci sono 3,7 miliardi completamente auto finanziati, come ha precisato il ceo Stefano Donnarumma in occasione della presentazione del nuovo piano. Per Terna, si tratta dell’investimento più grande di sempre, al servizio di un’opera destinata a battere un record mondiale. Il Tyrrhenian Link, il doppio elettrodotto che unirà la Sicilia alla Sardegna e alla Campania, sarà quello più profondo al mondo: 2 mila metri sotto il mare.

Ma il «merito» in ottica di transizione ecologica è un altro: sarà un’infrastruttura fondamentale per la trasformazione energetica dell’Italia. «Il Tyrrhenian Link — spiega Giacomo Donnini, direttore Sviluppo e Progetti Speciali — favorirà lo sviluppo e l’utilizzo delle fonti rinnovabili, nonché la chiusura delle centrali più inquinanti nelle isole. La produzione dal sole e dal vento non è programmabile e il collegamento permetterà di sfruttare l’energia green laddove è prodotta principalmente, cioè nelle isole, e di trasportarla alla penisola, dove è maggiormente consumata». L’infrastruttura, lunga 950 chilometri e con una potenza di 1000 MW per ciascuno dei due rami, si aggiungerà ad altri elettrodotti (il Sapei che dalla costa sarda approda vicino a Latina e il Sacoi che unisce Sardegna Corsica e Toscana) e chiuderà il collegamento ad anello del sistema, contribuendo a rafforzerà la stabilità e la sicurezza della rete.

I tempi di realizzazione si sono accorciati. «Il precedente piano la prevedeva al 2030 — dichiara Donnini — ma i primi due cavi saranno pronti tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026. Un’accelerazione impressa per raggiungere i sempre più stringenti obiettivi di decarbonizzazione». A essere completato per primo sarà il cavo verso la Campania. «Lo studio di fattibilità è terminato — spiega Donnini — poi il progetto sarà depositato al Mise.Per quanto riguarda l’elettrodotto tra Sicilia e Sardegna è in corso la consultazione pubblica con gli stakeholder, cittadini e istituzioni. Prevediamo di ottenere entrambe le autorizzazioni per l’estate 2023». Nel frattempo proseguiranno le attività con i fornitori: dopo l’appalto da circa 830 milioni per le stazioni di conversione sarà la volta dei cavi sottomarini e delle opere civili. Che — assicura Donnini — «avranno un forte impatto locale a livello di indotto».

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