ALBANELLA. Dopo il sì regionale alla Mgm. "Decisione superficiale", accusa il sindaco Bagini. Crepe in maggioranza


 Dino Verrone, il presidente del consiglio comunale in dissenso con il sindaco Bagini 

“Regione superficiale”, è l’accusa del sindaco Enzo Bagini agli organismi che hanno “positivamente validato” tutti i sì della conferenza di servizio che ha autorizzato il progetto di una società locale per un impianto industriale per il riciclaggio dei rifiuti capace di lavorare, a pieno regime, 278 mila tonnellate di scarti, tra i quali pneumatici. Ma non ci si ferma alle recriminazioni, soprattutto dopo l’agguerrito corteo dei giorni scorsi, indice dei sentimenti di una popolazione che difende con le unghie una qualità della vita e integrità ambientale.  Bagini va oltre la recriminazione. “Ho personalmente portato in Procura a Salerno una querela per vedere chiaro su cosa, negli anni scorsi, è avvenuto nei terreni oggi interessati dal nuovo impianto. Ci sono stati interramenti di rifiuti? Chi può vada a verificare. La notizia di reato, che raccoglie ciò che la gente dice, l’abbiamo trasmessa a tutti”. C’è poi l’aspetto amministrativo. Il comune ricorre al Tar contro il verbale di chiusura della conferenza dei servizi. Si lamenta la mancata considerazione per alcune criticità, a cominciare dall’uso della viabilità di accesso. “Mgm - dice Bagini - fa capire che si serviranno di percorsi diversi evitando la viabilità esistente. Finora sono solo ipotesi”.  Enzo Bagini va così alla battaglia legale contro la realizzazione della piattaforma rifiuti MGM.  Lo stesso farà il comitato popolare, con un proprio legale. Al Tar, tribunale amministrativo regionale, si dicono pronti a costituirsi anche i M5s, con la senatrice Felicia Gaudiano e il consigliere regionale Michele Cammarano. Un’interrogazione alla giunta regionale è stata annunciata da Maria Teresa Cammarano. Intanto è sempre più a rischio la tenuta politica della maggioranza che sorregge Bagini. C’è il rischio che la dissociazione di Dino Verrone non sia isolata. Qualche altro mese di pace apparente e poi i dissidenti potrebbero palesarsi. Bagini potrebbe sciogliere alcuni nodi e limitare i danni. Diversamente, la maggioranza è in bilico c’è il rischio fine amministrazione. Decisivo sarà il prossimo mese di novembre per l’approvazione del bilancio consuntivo. Al no scontato dei quattro consiglieri di opposizione potrebbero non votare il bilancio consuntivo anche alcuni componenti della maggioranza in dissenso.


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