Altavilla, il paese del Buoncazzone - ma leggete tutto





Raiuno qualche volta ripropone lo sceneggiato televisivo tratto dal romanzo " Il Balordo" di Piero Chiara (Mondadori, 1967), ambientato ad Altavilla Silentina, e realizzato dal regista Pino Passalacqua in tre puntate di un'ora ciascuna, protagonisti Tino Buazzelli e Renzo Palmer. Il film, andato in onda 22 anni fa, da allora non era mai stato replicato in passato. La vicenda si svolge tra Luino sul lago di Como e Altavilla Silentina, con protagonista Anselmo Bordigoni, maestro elementare musicofilo cui presta il suo volto Tino Buazzelli, che dopo aver perso inopinatamente il posto d'insegnante poiché‚ forzatamente coinvolto - pur innocente - in uno scandaletto sessuale, lasciata la scuola mette a frutto il suo eccezionale talento musicale. Ma dopo poco gli arriva la messa al confino in paese meridionale: Altavilla Silentina. Lo scrittore Piero Chiara (" Il piatto piange" e " La stanza del vescovo", le sue opere principali) venne più volte nel paese - tra il 1964 e '65 - a documentarsi e a visionare luoghi ed atmosfere. Si avvalse della collaborazione dello storico locale Giuseppe Galardi. Con un'automobile sportiva Lancia percorsero in lungo e in largo il paese che fa da cerniera tra Eboli e Battipaglia e le zone interne del Calore e degli Alburni. L'intento dello scrittore varesino era quella di - senza sacrificare la fiction letteraria - di scrivere un romanzo storico. E così tutte le vicende che costruisce attorno ad Anselmo Bordigoni, eroe suo malgrado, detto il " Buoncazzone" per la sua somiglianza con un albero della nostrana piazza Castello, sono fedelmente prese dalla realtà… paesana. Il protagonista È estasiato dal paesaggio altavillese e vive il confino tra la direzione della banda musicale, la pesca lungo le rive del fiume Calore e la compagnia degli amici della farmacia " Sassi" che passavano il loro tempo tra dispute, frizzi e lazzi. La guerra interrompe questo clima idilliaco. Altavilla, avamposto tedesco contro gli Alleati sbarcati nella sottostante piana di Paestum, viene messa a ferro e fuoco dagli opposti eserciti che se la contendono. Alla fine dei combattimenti, un concerto in piazza, diretto dal Bordigoni, tenta di cancellare l'orrore della guerra: " come se le bombe - scrive Piero Chiara - fossero state un incidente senza cattiveria di nessuno, come un terremoto che gli uomini sepolte le vittime si affrettano a dimenticare". Un simile portento musicale affascina gli inglesi che lo arruolano e con loro risale la penisola, fino a ritornare nella sua Luino. Un’ultima curiosità…: il libro rimarrà… fermo per due anni per una singolare disputa tra il vecchio Arnoldo Mondadori e Piero Chiara. Lo scrittore vorrebbe intitolarlo " Il Buoncazzone" ma l'editore ribatte scandalizzato: " una signora non può entrare in una libreria e chiedere un libro con un simile titolo" ed ha la meglio sullo scrittore e si accordano sul più neutro " Il Balordo".
[Oreste Mottola orestemottola@gmail.com]

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