Scoperta l’identità della bambina di Paestum di Dondero: è Anna De Santis Il fotografo è il sergente Usa Michael Assalone di Bemdyne, Pennylvania



[Oreste Motttola orestemottola@gmail.com] Chi era la bambina di Paestum che il fotografo italiano Mario Dondero, nell settembre 1943, sosteneva essere stata fotografata da Robert Capa, l’inventore dell’agenzia fotogiornalista Magnum? Pochi giorni fa su queste colonne ci siamo interrogati anche noi sul caso, e prima ancora che vengano diffusi nomi a casaccio, sentiamo l’esigenza di mettere i puntini sulle i. Appassionati della questione ci hanno aiutato e, anche a a loro che dobbiamo questa precisazione.
La bambina di Dondero e Robert Capa. Era il 9 settembre 1943, dalle nostre marine si materializzano oltre mille navi e quasi 200.000 militari inglesi ed americani. Sono i numeri dell’Operazione “Avalanche”, una delle battaglie più aspre della seconda guerra mondiale che inizia nella notte. Sulle spiagge di Paestum per primi toccarono terra i marines americani. E proprio da quel posto George Rodger, famoso fotografo freelance inglese, riprese per «Life» le fasi decisive dello Sbarco. Appena dopo la pubblicazione, l’immagine della torre medioevale diventò negli Stati Uniti il simbolo dell’avanzata alleata in Italia. Per l’opinione pubblica delle democrazie occidentali, l’operazione Avalanche (valanga) era cominciata sotto buoni auspici.
Durante il suo accurato lavoro a Paestum, Angelo Pesce, il raccoglitore negli archivi più interessanti, aveva indagato per appurare l’identità di molte persone riprese nelle fotografie: nel caso dello scatto di cui si parla era riuscito finanche ad identificare i nomi dei due contadini e i militari presenti nel gruppo. Si trattò sicuramente di un ritrovamento straordinario. E infatti quando la signora timidamente ha cominciato a narrare la sua piccola vicenda ci ha lasciato letteralmente sbalorditi: «La bambina in braccio al soldato sono io e l’uomo con la giacca nera era mio nonno». La bambina del ’43 è Anna De Santis: madre di due figli e nonna di tre nipoti. Dal volume di Angelo Pesce apprendiamo ancora che il soldato che tiene in braccio Anna, mentre dirige il suo sguardo stralunato verso l’obiettivo, era il sergente statunitense Michael Assalone di Bemdyne, Pennylvania. Involontariamente la vecchia foto del ’43 comunica ben altri messaggi: ci dice per esempio che i contadini pestani vivevano ancora in vecchie casupole ricoperte da tetti improvvisati e precari; ci ricorda ancora che i pantaloni dei contadini erano ricoperti in ogni parte da toppe, mentre la bambina forse assaggiò per la prima volta cioccolata, caramelle e biscotti made in Usa. D’altra parte anche Alberto Moravia, arrivato a Paestum solo sette anni dopo lo sbarco, scopre che una famiglia contadina viveva ancora in un vecchio relitto bellico americano. Queste piccole storie, quasi insignificanti, hanno la capacità di evocare un passato che testimonia gli straordinari progressi fatti dalla piccola Italia contadina. Nello sbarco a Paestum c’erano anche l’attore Robert Montgomery ed il nutrizionista Ancel Keys. E con loro i cineoperatori che impressero su pellicola ogni momento significativo della battaglia ingaggiata per snidare dalle colline di Altavilla Silentina, come da alcuni avamposti degli Alburni, quelle poche centinaia di audaci soldati tedeschi che stavano ributtando a mare le forze alleate. Altavilla era “Quota 424” il livello altimetrico della collina che guarda a Paestum. Qui, in particolare dall’11 al 17 settembre, la battaglia fu molto aspra in ogni parte del paese. I morti civili furono subito oltre settanta, mentre un’intera ala del cimitero venne occupata dalle centinaia di salme di soldati americani e tedeschi.

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