CAPACCIO. MUORE IL PITTORE WILKENS DESIDERIO. AVEVA 101 ANNI , AMICO di Oskar Kokoschka, il padre dell’espressionismo tedesco

 



Negli anni dei molti che in Germania ci andavano per lavoro, Giovanni Desiderio, Giannino per gli amici, ci arrivò per studiare. E’ molto giovane quando arriva all'Accademia di Belle Arti di Ulm sul Danubio e avendo poi vissuto a Tubinga e a Monaco di Baviera, dove si specializza nel restauro dell'arte fiamminga.  Si immedesima in quella cultura al punto tale da assumere il nome d’arte di Wilken Hans e coltiva l’amicizia con Oskar Kokoschka, il padre dell’espressionismo tedesco. Ma i suoi compaesani aveva cominciato a stupirli da piccolo, sotto i cinque anni, quando già ritraeva nei suoi disegni la nonna. Poi c’è il rientro al suo paese natale dove però è il riferimento obbligato per i numerosi turisti tedeschi.  E’ di particolare aiuto anche ad un giovane tedesco più appassionato di altri all'archeologia pestana. Qualche decennio dopo i carabinieri vanno a cercarlo a casa… ma lui - raccontano a Capaccio - quasi si impaurisce per poi scoprire che è stato convocato a Roma dal presidente della repubblica tedesco, in visita in Italia, che ci tiene tanto a vederlo. Ed era proprio quel ragazzo che lui aveva accompagnato a Paestum.  Questi mesi di pandemia hanno impedito di festeggiare il secolo di vita per Giovanni Desiderio come lui avrebbe meritato. Non se ne cruccia particolarmente perchè è ancora artisticamente molto attivo. “E’ una delle grandi voci dell’arte contemporanea del nostro Sud e non solo”testimonia a critica d’arte Nadia Parlante.  

Giovanni Desiderio può essere definito un "cittadino del mondo" ma è nato a Capaccio nel 1921 e fin da bambino ha iniziato una pittura policroma via via perfezionata secondo i canoni del post espressionismo tedesco; una cultura, quella tedesca, che lui conosce bene,. Suoi lavori sono stati presentati anche in Musei europei come Ulm (Germania) e Linz (Austria). Sulle particolarità della sua produzione artistica così scrive Nadia Parlante: “ E’ il mondo pestano che vi emerge con primigenia prepotenza. Sempre. Anche quando i soggetti sono altri. Sono le marine e i paesaggi delle rive del Sele, le campagne cilentane gialle di grano e ginestre abitate da fattoriane presenze, illuminate da cieli tersi e sprazzi di nuvole talvolta candide, a volta cupe, come i repentini mutamenti dell'anima. Una cromia brillante e materica che abbozza scenari, figure, nature morte, con un immediatezza impressionante e quanto mai vivida, evocativa, inesauribile”.  Situazioni congiunturali a parte, durante l'estate del 2021, municipio ed altri enti, non potranno non valorizzare adeguatamente questo centenario dell’arte, gigante della scena pittorica per quanto modesto nella ricerca dei riconoscimenti.   

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