Paestum simil Mirabiliandia, rispunta il progetto della ruota panoramica. "Si anche alla vendita r'o mùsse 'e puórco!".

 "Ruota panoramica". Comune dice sì al progetto “di intenti” una società di Mercato San Severino. Verso un nuovo no della direzione dell’area archeologica




CAPACCIO PAESTUM. Sono sempre alla ricerca dell’idea per moltiplicare gli utili dei flussi turistici verso Paestum. Politici locali ed imprenditori sembrano fare a gara su chi la spara più grossa. Medno male che gli antichi hanno lasciato un’imponente dotazione di templi ed altre vestigia, così al centro di Paestum, oltre a parcheggi mal realizzati, non si è andati. Nelle zone contermini ci si è davvero sbizzarriti. Nella vicina Albanella si arrivò ad ipotizzare la ricostruzione, ovviamente in scala, della stessa Paestum… in miniatura. Le pernacchie arrivarono perfino da Umberto Eco. La montagna partorì un topolino, così alla fine, al posto di un delizioso casolare contadino è venuto fuori un hangar in cemento e si fatica ancora, nonostante passate dichiarazioni soddisfatte assai di amministratori locali, a dare un senso ad una cosa che decisamente non lo ha. Il “volo dell’Angelo” lo hanno pensato e realizzato (merito di imprenditori locali) a Trentinara, giusto a qualche minuto da Paestum. Tra Paestum ed Agropoli invece si fantasticava di un Parco del Mito, una Mirabilandia del Sud. L’imprenditore Roberto Squecco (ora noto per altre vicende) lo aveva ipotizzato in una vasta area al confine tra i due centri alle porte del Cilento. Alla fine di concreto c’è rimasto qualche acquisto di terreno finalizzato e soprattutto slogan elettorali. Gira e rigira si ritorna sempre a quello. Nella scorsa estate Franco Alfieri, sindaco di Paestum, ci torna sopra. “Abbiamo l’intenzione di creare nella zona tra Capaccio ed Agropoli un grande parco divertimenti. Già a fine agosto verranno dei progettisti che hanno realizzato Gardaland per fare dei sopralluoghi. Nella stessa zona dovrebbe sorgere anche un impianto sportivo per l’atletica, omologato per gare internazionali”. Sembrava qualcosa di buttato lì ed invece… ecco che si comincia dall’elemento più appariscente: una bella ruota panoramica, il simbolo del parco dei divertimenti. Sì, una ruota panoramica nell’area archeologica di Paestum. L’idea arriva dalla società City Eye s.r.l. di Mercato San Severino, specializzata nel settore dello spettacolo, turismo ed intrattenimento, che ha presentato specifica richiesta, al comune di Capaccio Paestum, per ottenere la concessione di un’area idonea ad installare l’attrazione. Si tratta della stessa società che, nel 2019, ha montato la ruota panoramica sul lungomare della città Salerno, sotto Piazza della Concordia .

IL COMUNE HA RECEPITO

La proposta è stata recepita dalla giunta comunale che, con apposita delibera, ne ha demandato la valutazione agli uffici competenti, di concerto ovviamente con il Parco Archeologico di Paestum-Velia, dal quale è trapelato subito un parere negativo categorico e scontato, senza ulteriori valutazioni. Una richiesta di per sé irricevibile: già nel 2017, tra l'altro, l’ex direttore Gabriel Zuchtriegel oppose un netto rifiuto ad una proposta simile. L’Amministrazione retta dal sindaco Franco Alfieri, però, avvalendosi della collaborazione di figure promotrici nell’organizzazione di eventi e manifestazioni nel corso dell'anno allo scopo di valorizzare il territorio, e allo stesso tempo offrire alle famiglie residenti ed ai turisti opportunità d'incontro e intrattenimento, non abbandona l'idea: anzi, sta valutando il posizionamento dell’attrazione in una località diversa, ad esempio alla Linora o nei pressi del lungomare, al fine di garantire lo stesso uno skyline suggestivo ed una vista mozzafiato della città dei Templi.


BOCCIATURA SENZ’APPELLO


Il primo no arriva dall’avvocata Marianna Matrone, animatrice di quell’associazione “Città Libera” che ogni tanto prova a rompere il clima da “viva il parroco” che da un po’ di tempo sembra dominare a Capaccio. “E niente ... nell'ansia di dare un SEGUITO alla bocciatura di Paestum come capitale della cultura per averla "accozzagliata" al carrozzone dell'Unione, ora la nostra GIUNTA COMUNALE, capitanata dall'egregio sindaco, cerca di trasformare L'area archeologica di Paestum in un parco giochi di infimo ordine.

La D.G. n. 206 del 6 aprile 2022, stranamente pubblicata in soli 13 giorni, ha deciso di dare il PLACET alla richiesta della ditta CITY EYE srl per l'installazione di una ruota panoramica dentro l'area archeologica di Paestum.

Mi chiedo:

1) dove dovrebbe essere installata? L'unica area a disposizione del comune è quella difronte dove si tenevamo gli spettacoli prima, alle spalle del Tempio di Athena.

se fosse questa la location, chiedo a chi si è stracciato le vesti per l'installazione delle "palle": nulla questio per la cementificazione che sarebbe NECESSARIAMENTE richiesta per dare stabilità?

2) QUALE tipo di turismo attirerebbe? Di massa? Aspiriamo a rendere il PAE (il Parco Archeologico) la Edenlandia dell'Unione?

3) perché deturpare l'area archeologica di Paestum e non installarla sul "lungolidi" che almeno si godrebbero il tramonto e Capri?

4) la nuova direttrice COSA PENSA di questa che IO reputo una oscenità? È questo il rispetto e la valorizzazione che si vuole dare al PAE?

5) De Luca dopo Salerno ha "consigliato" la ruota panoramica al PAE?

Mio nonno e il suo amico Zi' Ciccio avrebbero detto: "Signore mio, m'ha fatt' ciucc' ma nun m' ra' mman' a n'atu ciuccio!".

SE QUESTA È LA CULTURA che questa amministrazione comunale persegue, IO MI DISSOCIO.

E spero che con me si dissoci anche la dottoressa D'Angelo.

MA a POMPEI negli scavi, vedete RUOTE PANORAMICHE?”.


GIÀ’ BOCCIATA IN PASSATO

L’ex direttore dell’archeologica pestana, Gabriel Zuchtriegel, un suo no specifico a questa proposta l’aveva già segnalato. Come d’altronde ai matrimoni kitsch con affaccio sui templi, certe sfilate di moda o concerti affollatissimi e chiassosi. Diciamo che era pure arrivata la pandemia a diradare certe pretese. Poi Zuchtriegel se ne è andato a dirigere a Pompei, e c’è chi spera che Tiziana D’Angelo, che ne ha preso il posto, sia meno intransigente. Al tempo Zuchtriegel entrò nel merito. “Lasciamo stare, per il momento, la questione su come distribuire gli eventuali introiti ricavati dagli utenti della ruota panoramica tra investitori privati, Comune e Ministero dei beni culturali (che, come occorre ricordare, si fa carico degli oneri di conservazione e tutela del patrimonio archeologico di cui, lì sopra, la gente godrà). Questo aspetto della vicenda, infatti, passa in secondo piano rispetto alla ferita che potrebbe essere inferta a un luogo che, per interesse scientifico e bellezza storica, non ha eguali nel panorama dell’archeologia. È pensabile che le persone che vengono — forse per un solo giorno nella vita — da tutto il mondo -, avvicinandosi al sito, vedano come prima cosa non templi ed altre vestigia, ma un’enorme ruota metallica? E che chi entra nel sito si trovi la vista sul golfo e sulla penisola sorrentina funestata da un intervento del genere? Che, infine, gli scavi si trasformino, per via di un intervento esterno, in quel luna-park che la gestione del direttore uscente Massimo Osanna ha così sapientemente scansato?”. Fin qui Zuchtriegel, ed il fascino di Paestum è ancora così tanto tanto da chiedere, a gran voce, di risparmiare iniziative pacchiane. Umberto Eco, pure dall’aldilà, è sempre in ascolto.

IL SARCASMO DI OSCAR NICODEMO. "Si anche alla vendita r'o mùsse 'e puórco!". 

Giornalista ed autore teatrale, Oscar Nicodemo, è oggi è l'interprete più accreditato dell'anima di Capaccio Paestum. Sulla vicenda è più sprezzante che mai. " Perché, no? Sono favorevole non solo alla ruota panoramica all'interno dell'area archeologica, ma anche a una pista di autoscontro e all'accesso dei furgoncini adibiti alla vendita r'o mùsse 'e puórco!. Se una società che si dice esperta di spettacoli e turismo arriva a proporre al nostro Comune una genialata del genere, che apprendo essere addirittura al vaglio degli uffici competenti, è segno che l'abusivismo politico del territorio ha raggiunto un tale livello di finesse d'esprit e di ottimizzazione, che prima o poi finirà per riversarsi sulle colonne doriche, con buona pace di Virgilio, Properzio, Ovidio, Marziale, Aristosseno, Lucilio, Cicerone, Silvio Italico, Plinio, Plutarco e quel gran filabustiere di Strabone, gente che ha scritto di Paestum e di quella architettura. E con buona pace anche di quei pestanocapaccesi con la puzza sotto al naso, che ancora pensano di vivere in un luogo elitario. Per fortuna esiste la Soprintendenza Archeologica! - aggiungo, io, misero e sconcertato".


Oreste Mottola
orestemottola@gmail.com
phone mobile: 3384624615

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