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CAPACCIO. Si dimette Stefania Nobili, capogruppo maggioranza. Subentra Agresti

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  N el pomeriggio di ieri Stefania Nobili, consigliere comunale di Capaccio Paestum e capogruppo di maggioranza, ha rassegnato le dimissioni dalla carica. Nobili è l’ex moglie dell’imprenditore Roberto Squecco, arrestato nei giorni scorsi dagli uomini della Squadra Mobile della Questura nell’ambito di   un’inchiesta giudiziaria inerente presunte infiltrazioni della criminalità nel settore del trasporto infermi e delle onoranze funebri. A margine dell’operazione la Nobili, insieme ad altre persone, era agli arresti domiciliari. Alle ultime amministrative era risultata la più votata nelle fila della maggioranza. Nel prossimo consiglio comunale si terrà la surroga del consigliere dimissionario. Al suo posto subentrerà Antonio Agresti.

ALTAVILLA SILENTINA 1940 - 41. Gli ebrei ed altri confinati

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  Parte di questo sceneggiato è ambientata ad Altavilla Silentina  di Oreste Mottola orestemottola@gmail.com Le atmosfere sono quelle che in maniera romanzata ci ha restituito il libro “Il Balordo”, scritto da Piero Chiara e stampato da Mondadori, interpretato in tv da Tino Buazzelli. E’ il romanzo più conosciuto fra quelli che sono stati ambientati ad Altavilla Silentina. [1] Maggio del 1940: Ad Altavilla l'ordine arrivò con un telegramma del Prefetto al podestà Francesco Mottola: "Pregasi telegrafare urgenza posti disponibili in codesto comune per internandi italiani albanesi et stranieri tenendo presente opportunità che essi trovino conveniente alloggio et possibilità adeguata vigilanza. Attendesi urgentissimo riscontro". Il mittente è la Prefettura di Salerno. Francesco Mottola risponde, a strettissimo giro di posta, che: "Potrebbero alloggiarsi in questo comune circa trenta internati, però mancano gli arredamenti e le suppellettili. E' assicurata la vi

Il caso di ETTORE MAJORANA, parla il nipote: “Scomparso per motivi personali durante il 1938 nel Cilento”

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di Oreste  Mottola orestemottola@gmail.com Ettore Majorana è un brillante fisico atomico, docente all’università di Napoli. Una sera di marzo del 1938, scompare per sempre da Napoli dove è docente all’università. Verrà avvistato nel Cilento, a Perdifumo, in una vasta campagna con vista su Castellabate e Punta Licosa. Stefano Roncoroni, regista, autore televisivo e saggista residente a Roma. Sua nonna era la sorella del padre di Ettore Majorana. Dagli anni Sessanta, Roncoroni studia le carte di famiglia, cui ha accesso prima e meglio di qualsiasi altro studioso. Perché il giallo originato da quella scomparsa è il caso più avvincente d’Italia anche con il concorso dello scrittore Leonardo Sciascia. Il saggio “Ettore Majorana lo scomparso e la decisione irrevocabile”, dove Roncoroni, liberato dall’osservanza ai segreti di famiglia, spiega il suo punto di vista, E esclude – anche se dice che gli sarebbe piaciuto – le ragioni politiche o di spionaggio internazionale. Molto semplicemente, so

L'Aglianico alle rose. Mangiare come gli antichi pestani.

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di Oreste Mottola Mangiare e bere come gli antichi pestani. Così ecco a voi il vino Rosatum, che associa le gustose proprietà del tradizionale aglianico lucano all'aroma delle rose pestane. Lo ha riprodotto Polito, azienda vinicola di Agropoli, che medita di metterlo in vendita. Il passato torna sotto forma di sapori e piatti. Ed è proprio nella cittadina cilentana che il Panvino di Ercole, la Focaccia Romana, il Pane di San Paolo e il Vino alle rose (Rosatum) è possibile trovarli cercando nei posti giusti: un gruppo di pizzerie e panifici selezionati dall'Associazione Culturale Acropolis "Piero Cantalupo". "Le fonti non sono avare di informazioni, e per quanto riguarda i piatti omerici, tutti noi abbiamo riconosciuto, nelle carni arrostite negli accampamenti sotto Troia, o nelle sale che ospitavano gli insaziabili Proci di Itaca, l'isola di Ulisse, una nostra familiare grigliata fuori porta, racconta Fabio Astone, di giorno vigile urbano ad Agropoli e fuori

PIOPPI - ACCIAROLI. IL "GIALLO" CHE ANTICIPO' IL CASO VASSALLO

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Lo scrisse una dottoressa napoletana orestemottola@gmail.com La moglie lo ha abbandonato, a tressette gioca male, i videopoker gli fanno girare le palle, non ama gli alcoolici ed ama i libri. Ecco l’identikit del maresciallo dei carabinieri Santomauro, comandante della stazione di un piccolo e assolato centro di villeggiatura del Cilento dove si riconoscono Pioppi ed Acciaroli. La quiete vacanziera è turbata dal ritrovamento di un corpo di donna, orrendamente sfigurato e mutilato, nascosto sotto un grosso mucchio di alghe sulla spiaggia. Il maresciallo è incaricato delle indagini, che si rivelano subito difficili. Una volta identificata la vittima deve entrare nella piccola comunità dei villeggianti di lusso del paese, quelli che possiedono le ville più belle, nascoste tra la vegetazione ed affacciate a picco sul mare. E' tra loro che va cercato l'assassino, tra gli amici di questa signora bene napoletana con troppi soldi e molto tempo per decidere come rendere infelici gli al

PERCHE' LA "FANTA" E' CILENTANA!

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  In sintesi, si scrive di come un conte cilentano salvò una bevanda inventata dai nazisti per fare uno sgarbo agli americani della Coca Cola. Un beverone quasi imbevibile fatto con gli scarti della loro industria alimentare, per esempio il siero dei caseifici. 1955, Campania. Il conte acquisisce la licenza per l'Italia della Fanta, e chi oggi non la conosce?, ma si applica al problema della sua rudezza, diciamo così. Ed ecco l'idea, la corregge con il succo d'arancia italiana!. Il successo è così strepitoso da allarmare... la Coca Cola. La multinazionale fa di più, compra la piccola impresa italiana del conte cilentano e con la Fanta invade i mercati mondiali!. La storia completa è uno dei capitoli del mio libro già in distribuzione. IL LINK PER ACQUISTARE E OTTENERE L'INVIO A CASA https://www.edizionimagnagraecia.com/home/79-fiumi-briganti-e-montagne-nuove-storie-e-misteri-del-salernitano.html LA COPERTINA DEL LIBRO L'INDICE INDICE del libro " Fium

CAMPORA 1863, IL BRIGANTE TARDIO ASSASSINA DON FEOLA

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  Nel mio: Fiumi, briganti e montagne", edito da Magna Graecia, c'è anche un giallo storico e riguarda l'uccisione, da parte dei briganti guidati dal Tardio, del monaco Feola.  Perché una parte del paese volle quell’uccisione?. “Tu devi morire perché quest’ordine mi è venuto da Roma”, Tardio così motivò la sua volontà di fucilare padre Feola. Poco prima gli aveva chiesto una cifra enorme, duemila ducati, poi di inneggiare a Francesco II di Borbone, per aver salva la vita. Il cappuccino resiste sprezzante del pericolo di rimetterci la pelle. Tardio getta la maschera e ammette dice che Feola doveva morire per forza. Punito per il libro scritto contro il potere temporale della Chiesa? Campora, 3 giugno 1863. Era di mercoledì. Il religioso i briganti vanno a prenderlo nella sua casa e in piazza improvvisano una sorta di processo popolare. Sono tranquilli, sanno di controllare tutta l’Alta Valle del Calore, il Cervati allora era come il Supramonte. Per un’intera giornata hanno

Sicignano degli Alburni. L’incontro con un duca vero e qualche storia leggendaria

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orestemottola@gmail.com “Quello lì è il nostro duca”. Eh, scusami, dicevi?. “Che noi c’abbiamo il duca. Un duca vero. E’ quel signore che vedi. In carne ed ossa”. La mia perplessità aumenta. Siamo alla fine del 2004, i titoli nobiliari sono stati aboliti più di sessant’anni fa, la feudalità due secoli or sono, duca di cosa? “E’ il nostro, di Sicignano e di Galdo”. Lo guardo e non ho più bisogno di spiegazioni: ha il volto incorniciato da grandi favoriti, i basettoni alla maniera ottocentesca. Ha proprio la faccia del nobile, trasuda passato appena parla con la erre arrotata. “Sul paese, sulla sua storia, dovete parlare con mio fratello. Sapete, ha studiato ad Oxford. Io sono molto impegnato. Qui c’è stato anche Dumas. Sentiamoci un’altra volta. Le dò il numero di telefono del mio collaboratore. Per intanto si prenda questa riproduzione dell’inglese Craven. La disegnò nel 1818, quando passò da queste parti”. “On the road near Sicignano”, così si intitola. Fine del mio incontro con un pe

I PARTIGIANI DELLA PORTA ACCANTO. "resistenti" di Altavilla, Albanella, Capaccio e Roccadaspide

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Li ha rimossi perfino la letteratura resistenziale. La lotta di Liberazione parlò anche meridionale, soprattutto in Piemonte. Furono oltre 4mila i giovani “terroni” che animarono le vicende in Piemonte che ci hanno raccontato Cesare Pavese e Beppe Fenoglio. Elementi preziosi, i meridionali, perché erano già armati e in possesso di un’educazione militare. E liberi, poiché repubblichini e tedeschi non si potevano rivalere sulle loro famiglie, che risiedevano nel Regno del Sud dove, fin dalla primavera del 1943, l’occupazione Alleata procedeva spedita. Ciccio Di Feo, vent’anni, alla guerra delle Langhe del Piemonte, combattuta tra i filari dei vigneti pregiati, c’era. Soldato di leva è colto dai fatti mentre è sotto le armi nell’Italia del Nord. All’anagrafe è Francesco, ovviamente, ma sarà “Ciccio”, per tutta la sua vita. Partecipa all’occupazione di Ivrea, aiutando a sottrarre l’importante centro industriale e culturale piemontese ai tedeschi. Sebbene gli eventi più importanti si svolge

PAESTUM. UNA ROTONDA PER SPINAZZO

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  Stiamo lavorando alla realizzazione di una rotatoria per mettere in sicurezza l’innesto della Strada Statale 18 Tirrenia Inferiore con via Spinazzo. Lo rende noto Franco Alfieri, sindaco di Capaccio. "Con la Giunta comunale di Città di Capaccio Paestum abbiamo approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica. Mi sono già rivolto all’Anas e, oggi, ho scritto anche al presidente della Regione, Vincenzo De Luca , e al presidente della Commissione regionale Trasporti, Luca Cascone . Chiediamo alla Regione Campania che questo importante progetto venga presto finanziato".