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OTTO ANNI FA. CRONACA DI UNA VISITA NON SCONTATA NELLE GROTTE DI CASTELCIVITA

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“Mettiamoci in fila indiana” suggerisce la guida. “E facciamo attenzione a dove mettiamo i piedi”. Più andiamo avanti e l’aria è sempre più rarefatta ed anche le voci ci tornano ovattate. Il nostro respiro alimenta folate di vapore, come se fossimo nell’inverno più freddo. Non sappiamo a quanti metri sotto la roccia stiamo camminando. Ma andiamo avanti spediti. Quante storie ci scorrono nella mente in questi antri che portano a risalire la grande montagna carsica degli Alburni. All’inizio, nella notte dei tempi, erano le lotte per contendersi la possibilità di vivere nella grotta fra gli uomini e gli orsi, seguirono quelle fra i pipistrelli e l’uomo cavernicolo, in ultimo arrivarono i carri armati nascosti dai tedeschi durante l’ultima guerra mondiale, quelli che salivano fin sul valico di Camerine e sparavano giù verso Paestum. In mezzo ci sono briganti con i loro tesori. Li elenco in ultimo perché tanti li hanno vagheggiati e nessuno li ha ma mai trovati. Ancora più in coda Spartaco

QUANTO CI MANCA OGGI ROCCO SCOTELLARO di Donato Santimone

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  "Sollecitato da Oreste in queste settimane sono andato a recuperare memoria, libri, riflessioni su Rocco Scotellaro. Ho scoperto Rocco Scotellaro attraverso l’Arci negli anni ’80 prima del terremoto. L’Arci di allora era nel cuore del centro storico guidata da quel vulcano che e’ ancora oggi Tonino Gasparro. Per tanti di noi ci si avvicinava alla politica attraverso il cinema, l’arte, le radio allora libere, lo sport. Il circolo Rocco Scotellaro a Eboli era tutto questo. Il nome mi solleticava per me cresciuto nei primi ragionamenti sul meridionalismo attraverso Carlo Levi.  Chi era Rocco Scotellaro al quale intitolare addirittura la sede principale del circolo Arci di Eboli?La ricerca, il confronto  con quelli con cui avevi piu’ assonanza e poi le letture  mi fecero scoprire un autore, un politico, un uomo che per questa nostra terra e per la piana ha lasciato un segno ancora piu’ marcato e indelebile rispetto allo stesso Levi. La poesia , l’arte che diventano azione. Sempre nu

"IO E ROCCO". Proposta di Antonio Gasparro: "Ricordare il centenario della nascita di Scotellaro con una marcia Eboli - Tricarico"

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Il professore Antonio Gasparro  Rocco Scotellaro è il "rosso" ritratto al centro di questo celebre dipinto di Carlo Levi    [Oreste Mottola] L’anno prossimo 2023, ne ricorrerà il centenario dalla nascita (1923) ed i 70 anni dalla morte (1953). “Eboli” per Rocco Scotellaro è innanzitutto il “Cristo” di Levi ma prima ancora era la cittadina che vedeva dal convento di Sicignano  dove, era il 1935, approda da ragazzino per studiare. Eboli sarà anche i giovani studenti formatisi al glorioso Istituto Tecnico Agrario, iscritti alla facoltà di Agraria, che dal 1950 in poi trova a Portici e con molti dei quali (alcuni nomi: Gigino Farricella e Carlo Cupo) ritrova interessi comuni e ne apprezza la qualità della formazione già ricevuta. Sarà uno di loro (Carlo Cupo?) ad interessarlo alla realtà dell’allevamento bufalino considerata allora quasi una curiosità di antropologia culturale, un fattore di arretratezza del territorio, e non una realtà produttiva. Durante una passeggiata da Ebo

"LA MIA ROSCIGNO" RACCONTATA DA ANDREA SEMPLICI

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IL LINK ORIGINALE   https://andreasemplici.blogspot.com/2011/06/roscigno-cilento.html?fbclid=IwAR2ZaxKARxOi4eKtyxyj24DctLE9pZ06FQhoz7fN1ZszKJQUxZs6fyAB7Jo GIOVEDÌ 30 GIUGNO 2011 A Roscigno, Cilento Roscigno Nuova, la piazza Da giorni, viaggio al Sud. Napoli, Cilento, Cancellara. Ora Matera. In attesa della Festa della Bruna. Luminarie per la città. Adrenalina che scorre. Fra due giorni verrà assalito il Carro. Attesa.  Difficile raccontare il Sud. Temo i luoghi comuni. Ho passato tre giorni a Roscigno, paese degli Alburni. Un’ora e mezza da Salerno. Ma è più Lucania che Campania. Ecco, i  luoghi comuni.  Ecco quanto è accaduto a Roscigno. Roscigno Nuova, la processione del Corpus Domine Il caffè, innanzitutto.  Lo pigliate o’ caffè ? Forte. Ristretto. Nessuno conversazione senza un caffè. Rito di accoglienza. Mi piace. Passo le giornate a bere caffè. Con un bicchiere (di plastica) d’acqua. Io sono il forestiero. Io sono l’altro. La chiesa di San Nicola è piena di santi di gesso. Sfilat

LAURINO, LE DUE FESTE PER S.ELENA. A PRUNO QUELLA DEI CONTADINI E DEI PASTORI

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(Oreste Mottola) Dal paese sono quattro ore di erto cammino e lo si fa accompagnandosi con canti religiosi mentre la musica è il gorgogliodel fiume Calore che offre ai coraggiosi scenari spettacolari. Oltre la festa ufficiale per S. Elena, per le vie di Laurino, segue l’altra, nella valle di Pruno, poche case addossate al monte Cervati. L’evento è tra i più autentici del Cilento interno. S. Elena Consalvo da eremita visse qui, dove oggi alcune famiglie vivono quasi come gli Amish americani. Angelo e Donatella Avagliano hanno lasciato Salerno per viverci con le due figlie. Della riscoperta dell’antica varietà di grano carosella ne hanno fatto la loro missione. “Attacca lu patrone addo vole lu ciuccio" , così hanno voluto chiamare la loro riscoperta della festa bis per la S. Elena contadina. Oggi è un’intensa due giorni alla riscoperta di un mondo antico. Fino a ieri era l’omaggio dei fieri pastori e contadini che vivevano fuori dal paese alla piccola eremita che compì la loro ste

Biblioteca “Di Matteo”, che fare? Inizia la discussione pubblica

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Mi fa piacere che sia finalmente iniziata – in questa estate torrida – una discussione pubblica sul futuro della biblioteca comunale di Altavilla Silentina anche in conseguenza di una manifestazione come il “Maggio dei Libri” che ha riscosso notevole successo. Ora, ci siamo detti, diamoci da fare per incrementare la lettura ed usando il metodo della CONDIVISIONE eccoci qui a fare un primo punto della discussione in vista di una RIUNIONE da tenere nei prossimi giorni. In precedenza io avevo sintetizzato così i miei primi suggerimenti e linee d’azione – apri link https://oresteracconti.blogspot.com/2022/06/altavilla-dopo-il-maggio-dei-libri.html in sostanza il mio tentativo è di ricostruire “un’utenza” per un bene comune qual è la biblioteca che negli ultimi, causa anche il covid19, ha visto quasi annullarsi la sua frequentazione. In sostanza, il mio obiettivo, è di dire agli altavillesi che hanno “una casa della cultura” e “del libo” gratuita ed a loro disposizione. Nella dis

PERSONAGGI. Fabio D’Onofrio, un piede nel passato e la testa nel futuro. L’agricoltore più moderno che c’è

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Oggi 21 giugno l'amico Fabio D'Onofrio, presidente della Cum Sele 2.0, compie gli anni. Gli facciamo così i nostri auguri  La Piana del Sele è una delle più importanti aree agricole d’Italia, giusto misurare anche l’abilità dei sindaci alla guida dei trattori che sempre più sono potenti ma anche gioielli non solo di meccanica ma di alta tecnologia. Qual è il miglior sindaco trattorista? E’ l’idea più simpatica “partorita” negli ultimi anni. Tutta farina del sacco di Fabio D’Onofrio e della sua Cum Sele 2.o.  Il successo è stato travolgente e diversi sindaci del territorio vi hanno preso parte, misurandosi alla guida di pesanti trattori. Nella prima edizione, anno 2019,  ha vinto Antonio Marra, primo cittadino di Altavilla Silentina che ha ottenuto il miglior tempo e minori penalità e la fascia di “sindaco dei trattoristi”. Ottime la prova della sindaca di Battipaglia, Cecilia Francese, che non è solo un bravissimo medico ma anche una provetta motorista. Hanno gareggiato anche i

CICCIO, IL MAESTRO DEL BELLO E CHE NON SI ARRENDEVA MAI

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un ricordo di VINCENZO ROCCIOLO    Ci sono persone che incarnano un'epoca e che improntano di sé un quartiere, un paese, una zona. Ciccio Saponara era una di queste persone: discreto, gentile, educato, un gentiluomo di altri tempi, ma sempre pieno di idee, di iniziative, di passione per quello che faceva, fosse la recita di fine anno delle sue classi o il festival canoro di un intero paese. Io lo ricordo fin da quando ero piccolo, quando a Matinella esisteva ancora il glorioso bar Rocciolo di mio nonno e dei miei genitori. Quelli che hanno vissuto quei tempi, parlo degli anni che vanno dalla metà degli anni '50 fino alla fine degli anni '70, ricorderanno come il bar fosse in quegli anni un luogo di ritrovo (forse il principale) di giovani e meno giovani del paese, come lì si svolgesse il principale compito di socializzazione tra le persone. Per tanti anni, quando ancora pochi avevano la televisione a casa, il grosso televisore marca Geloso messo in alto su un portaTV artigi

ALTAVILLA. GIORNALI ED ASSOCIAZIONI. 1/L'ORTICA ED IL CIRCOLO "LE TRE TORRI"

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 1/ L'ORTICA e LE TRE TORRI  Gerardo Baione (nella foto) è il fondatore del Circolo delle "Tre Torri"  L'Ortica è nota come organo interno del circolo culturale "Tre Torri", rappresenta al tempo stesso un mezzo e uno scopo: è un mezzo per raggiungere dei fini sociali e culturali, e è uno scopo perché gli autori erano consci dell'importanza che un'iniziativa del genere poteva rivestire nell'ambito del nostro paese . Gli fu dato il nome "ORTICA"perché doveva essere qualcosa di pungente. Questo nome lo volle il circolo culturale per sottolineare tutti i sacrifici affrontati, economici prima e morali poi. Gli autori sapevano fin dall'inizio che avrebbero dovuto affrontare molti ostacoli, ma ciò non fu da freno, anzi costituì un incentivo per far sì che una volta per tutte s’iniziasse qualcosa per il bene di un paese che per colpa di molti stava e sta rotolando verso un’irrimediabile fine. E' stato ideato 7/10/1973 e avere